o ha sostenuto il ministro dell’Energia, Kairitu Murungi, presentando un piano pluriennale che promette un forte aumento della produzione nazionale di elettricità. L’obiettivo è passare dagli attuali 1350 a 3000 megawatt entro la fine del 2013. Una quota significativa dell’aumento, circa 500 megawatt, dovrà essere garantita da fonti rinnovabili. Il primo dei nuovi progetti “verdi” prevede la creazione di un parco eolico da 25,5 megawatt sulle colline Ngong, alle porte di Nairobi. Molto si punta anche sull’energia geotermica custodita nel sottosuolo della regione orientale della Rift Valley, un tesoro che potrebbe valere 280 megawatt in più entro il 2012. Fonti della MISNA sottolineano che milioni di keniani subiscono le conseguenze di un’eccessiva dipendenza dalle centrali idroelettriche e, dunque, dai cicli delle piogge. “Le siccità degli ultimi quattro anni – dice padre Gianni Rolandi, missionario salesiano a Nairobi – hanno provocato razionamenti e rincari”. Quando dalle centrali idroelettriche le forniture non arrivano, nella capitale spesso si supplisce con i generatori a gasolio di proprietà dello stato. “Ma allora – avverte padre Gianni – le bollette sono davvero salate”.
