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Italia sul podio europeo nel vento

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Nella classifica del Global wind energy council (Gwec), l’Italia si colloca alle spalle della Cina e degli Stati Uniti (che si sono fatti superare), ma subito sopra la Francia.

Fonte: Il Sole24ore

Autore: Jacopo Giliberto

L’Italia è terza in Europa per quantità di "mulini a vento", l’energia eolica che produce corrente elettrica usando le grandi eliche mosse dall’aria. Ed è sesta al mondo.

Nella graduatoria del Global wind energy council (Gwec), l’Italia si colloca alle spalle della Cina e degli Stati Uniti (che si sono fatti superare), dopo l’India e dopo i due paesi europei che da anni sono l’eccellenza dell’eolico, cioè Germania e Spagna. L’Italia è subito sopra la Francia.

Un risultato importante, ma la posizione in graduatoria è a rischio. Nel 2010 la Francia e la Gran Bretagna (soprattutto con le centrali in alto mare) hanno corso molto più dell’Italia, minacciando di strappare la sesta posizione.
Secondo lo studio del Gwec, in generale è l’Asia a guidare la crescita mondiale dell’energia estratta dal vento, la cui capacità installata è aumentata l’anno scorso di 35.800 megawatt. Si è trattato di un incremento del 22,5% rispetto all’installato 2009, che, grazie a investimenti di 47,3 miliardi di euro, ha portato la potenza cumulata mondiale a 194.400 megawatt. Ma la crescita dei "ventilatori" del 2010 ha segnato per la prima volta una battuta di arresto rispetto agli ultimi 20 anni. Il +22,5% del 2010 è infatti del 7% inferiore al tasso di sviluppo registrato nel 2009 rispetto al 2008.

Per la prima volta, inoltre, più della metà degli impianti è stata installata fuori dai tradizionali mercati europei e nord americani. E precisamente in Asia, dove il solo mercato cinese, con 16.500 megawatt realizzati nel 2010, ha contribuito per circa il 46% al risultato complessivo.

In tal modo la potenza eolica installata in Cina è salita a 42.300 megawatt, dando al paese il primato mondiale nel settore, detenuto fino al 2009 dagli Stati Uniti.

Risultati importanti sono stati inoltre conseguiti da una serie di paesi emergenti, come l’India (2.100 megawatt installati nel 2010, il doppio di quanto abbia fatto l’Italia) e, in misura assai più contenuta, il Brasile, il Messico e l’Africa Settentrionale.