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Impianti eolici obsoleti? Al via l’intesa per il rinnovo sostenibile

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Fonte: nextville.it

Autore: Maria Antonietta Giffoni

È stato firmato a Rimini il documento che avvia un percorso per rinnovare il parco eolico esistente in Italia, con l’obiettivo di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso il revamping degli impianti eolici più obsoleti.

In Italia, un numero considerevole di impianti eolici (circa 2.000 MW di capacità) hanno superato i dieci anni di vita e gli operatori dovranno decidere se mantenerli in esercizio o smantellarli, perchè "non più efficienti dal punto di vista tecnologico, né efficaci dal  punto di vista energetico ed economico".

Questi impianti, tuttavia, presentano grandi potenzialità in quanto:

• sono ubicati in siti a ventosità elevata e già testata;

• possono utilizzare le infrastrutture esistenti per la connessione con la rete elettrica nazionale, con significativi risparmi da parte di Terna;

• sono già una presenza industriale consolidata sui territori, con i quali generalmente esiste già un radicato rapporto di collaborazione.

Invece di smantellarli, si potrebbe rinnovarli nel rispetto dell’ambiente e del territorio. È a questo scopo che nasce la Carta del Rinnovamento Eolico Sostenibile, un "documento semplice e pratico, attraverso il quale i principali operatori del settore si propongono di identificare regole operative, criteri applicativi, standard, procedure e ‘best practices’, che permettano di garantire efficacia e trasparenza ai progetti di rinnovamento del parco eolico esistente, che siano coerenti con i principi della ‘Carta’ ed utili per costruire insieme un percorso di sostenibilità qualificante per queste iniziative".
Sottoscritta da ERG Renew, E2i, Enel Green Power, Falck Renewables, IVPC insieme a Legambiente e Anci la Carta si basa su quattro principi generali:

• la tutela e valorizzazione delle risorse naturali in siti già operativi;

• l’utilizzo ottimale del territorio, massimizzando l’uso delle opere infrastrutturali esistenti;

• il contenimento e la mitigazione degli impatti ambientali in tutte le fasi del processo;

• la continuità e la trasparenza nel rapporto con il territorio, le istituzioni e le comunità locali.

Aperto a tutti gli operatori che ritengano di potersi impegnare e partecipare, il documento si pone come un percorso evolutivo, "per rendere queste iniziative non solo progetti industriali concretamente percorribili, ma esempi di crescita sostenibile con l’intento di ridurre le barriere attualmente esistenti".