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Il sole batte il vento nella corsa alle rinnovabili

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Entro fine anno si dovrebbe raggiungere in Italia il sorpasso del fotovoltaico sull’eolico, non solo per potenza installata di impianti ma anche per produzione lorda di energia.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

La notizia del vicino sorpasso del fotovoltaico sull’eolico la si legge sul Rapporto energia del 27 giugno del Sole 24 ore, in cui si annuncia che, entro dicembre, il fotovoltaico dovrebbe raggiungere quota 9 GWh superando di misura l’eolico che ora produce 8,4 GWh.

Per l’eolico non si prevede infatti una grande crescita in futuro, per effetto del taglio degli incentivi introdotto dal Decreto Romani e per l’annunciato cambio del regime di sostegno pubblico atteso per settembre.

Le stime dell’associazione di settore Anev, prevedono che l’attuale trend di crescita dell’eolico pari al 30% possa dimezzarsi, per effetto del combinato disposto del taglio degli incentivi e l’incertezza sul cambio delle incentivazioni per il prossimo futuro.

Una svolta di grande peso nel nostro paese, dato che la quota rilevante delle rinnovabili sino ad ora era rappresentata soprattutto dall’energia eolica.

Il Rapporto Energia del quotidiano economico stima- sulla base dell’attuale andamento delle richieste di autorizzazione all’esercizio pervenute al Gse – che vi sia un balzo degli impianti fotovoltaici dagli attuali 6,75 Gw a 9 Gw di potenza installata. Tanto quanto il piano nazionale delle rinnovabili prevedeva di raggiungere entro il 2020.

Un’impennata che- secondo il Sole 24- si deve soprattutto alla corsa all’allacciamento da parte delle centrali che rientrano nel decreto salva-Alcoa e che godono di generosi incentivi prelevati dalle bollette di famiglie e imprese.‬‪ 

La stima fatta dal quotidiano economico si dice, in realtà prudenziale.

Il Rapporto – costruito sulla base di una ricerca flash richiesta a Nomisma Energia- annuncia, infatti, che il sorpasso potrebbe avvenire già in autunno, anche considerando che la potenza fotovoltaica installata e allacciata alla rete non sarà interamente dispiegata in tutto il suo potenziale produttivo annuo, ma solo le quote mensili del 2011, e considerando il fattore di carico del solare in Italia stimabile in circa 1.200 ore equivalenti.

Un dato eclatante se si considera che solo pochi anni fa, nel 2007, l’energia fotovoltaica riusciva a produrre meno di 1 Gwh di energia elettrica.

Sempre secondo la ricerca flash fatta da Nomisma Energia, emerge che ‬‪la crescita del fotovoltaico sta trainando tutto il settore. Nomisma stima, infatti, che quasi tutto l’incremento del 7% del comparto energia nel 2010 sul 2009 sia attribuibile proprio alla corsa del solare.

Con ricadute positive anche sugli investimenti: la crescita è calcolata a +42%, pari a una quota di 22,6 miliardi di euro.

E naturalmente sull’occupazione del comparto energia, dove si registra un trend positivo pari +19%, che corrisponde a circa 140mila addetti (più altri 100mila almeno dell’indotto).

Dati che concordano con il trend che ha evidenziato l’indagine statistica pubblicata a maggio dal Gse in cui emergeva che lo sviluppo in termini di numero, potenza e produzione degli impianti fotovoltaici nell’anno 2010 è più che raddoppiato dal 2009 al 2010 mentre la produzione è triplicata.

Dei 2.326 MW installati nel corso del 2010, circa il 36% sono impianti tra 200 kW e 1 MW, mentre un’ulteriore 26% è composto dagli impianti che superano 1MW.

La potenza è cresciuta più che proporzionalmente rispetto alla numerosità, in quanto sono entrati in esercizio impianti di dimensioni più grandi. Il dato è confermato dalla taglia media degli impianti: nel 2010 siamo giunti a 22,2 kW medi per impianto, mentre per i soli impianti entrati in esercizio nel 2010 la potenza media arriva a

27,5 kW.

Riguardo alla distribuzione della potenza e della numerosità per Regione la mappa appare piuttosto variegata.

Rispetto al 2009 la dimensione media degli impianti è aumentata in quasi tutte le Regioni, con una tendenza di impianti più piccoli al Nord, dove la dimensione media per impianto risulta minore che al Sud. In particolare in Puglia sono localizzati gli impianti più grandi, seguono Marche, Molise e Basilicata.