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Il ministero dello Sviluppo economico declina gli obiettivi nazionali di rinnovabili al 2020.

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Sul sito del ministero dello Sviluppo economico il Piano di azione nazionale previsto dalla direttiva 2009/28/CE per il raggiungimento, entro il 2020, dell’obiettivo vincolante di coprire con energia da fonti rinnovabili il 17% dei consumi lordi nazionali.

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

E’ finalmente stato pubblicato sul sito del ministero dello Sviluppo economico il documento programmatico – redatto secondo il format della Commissione europea e di concerto con i ministeri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole – che declina le modalità attraverso le quali il nostro paese parteciperà al raggiungimento dell’obiettivo comunitario del 20% di energia da fonti rinnovabili al 2020, che per l’Italia vale il 17% dei consumi lordi. Il documento è in consultazione sul sito del Mse (www.sviluppoeconomico.gov.it) fino al 29 giugno, per essere successivamente trasmesso alla Commissione europea.

Il documento delinea le principali linee d’azione per le fonti rinnovabili, che si articolano attraverso la governance istituzionale e le politiche settoriali. La governance istituzionale prevede il coordinamento tra la politica energetica e le altre politiche (industriale, ambientale e quella della ricerca per l’innovazione tecnologica) e la condivisione degli obiettivi con le Regioni, con la definizione di un burden sharing regionale che possa responsabilizzare tutte le istituzioni coinvolte nel raggiungimento degli obiettivi. Riguardo alle politiche settoriali si prevedono interventi calibrati al peso di ciascuna area sul consumo energetico lordo complessivo.

Tra questi rientrano i consumi finali per riscaldamento/raffrescamento, che pur rappresentando una porzione molto rilevante dei consumi finali a livello nazionale, sono coperti in maniera assai minima attraverso l’utilizzo delle fonti rinnovabili.

Lo sviluppo delle fonti rinnovabili a copertura di questi consumi rappresenta dunque nel piano una linea d’azione di primaria importanza, che si prevede di perseguire sia aumentando lo sviluppo delle infrastrutture a sostegno quali le reti di teleriscaldamento, la diffusione di cogenerazione, l’immissione di biogas nella rete di gas naturale, sia ricorrendo ad un maggior utilizzo di fonti rinnovabili a copertura dei fabbisogni di calore, in particolare nel settore degli edifici, funzionali anche al miglioramento dell’efficienza energetica.

Altra area d’intervento dovrà essere il settore dei trasporti dove il consumo di carburante rappresenta la seconda grandezza nel consumo finale di energia.

Infine una linea d’azione strategica all’interno del Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili, sarà il settore di produzione di energia elettrica, dove i consumi rappresentano una quota crescente nella composizione del consumo finale lordo di energia.

Nel 2008 il consumo finale lordo di energia dell’Italia è stato pari a 131,6 Mtep e secondo lo scenario tendenziale Baseline dello studio Primes -aggiornato al 2009 tenendo conto dell’effetto della crisi economica e delle misure di contenimento dei consumi programmate all’atto della sua pubblicazione- si stima per l’Italia al 2020 un consumo finale lordo di 145,6 Mtep.

Lo scenario cui fa riferimento il piano nazionale, tenendo conto anche degli effetti di miglioramento dell’efficienza energetica, è di un livello inferiore di consumi finali lordi del nostro Paese nel 2020, stimati pari a un valore di 131,2 Mtep.

Sulla base di questo scenario i target di rinnovabili che l’Italia intende raggiungere ai fini del soddisfacimento degli obiettivi stabiliti dalla Direttiva 2009/28/CE, sono rispettivamente il 28,97% dei consumi per l’elettricità, il 15,38% dei consumi per il riscaldamento e il raffreddamento e il 6,38% dei consumi nel settore dei trasporti.

Per raggiungere questi obiettivi il Piano descrive l’insieme delle misure (economiche, non economiche, di supporto, di cooperazione internazionale) necessarie, e prevede interventi sul quadro esistente dei meccanismi di incentivazione (i certificati verdi, il conto energia, i certificati bianchi, l’agevolazione fiscale per gli edifici, l’obbligo della quota di biocarburanti,ecc.) per incrementare la quota di energia prodotta rendendo più efficienti gli strumenti di sostegno.

Sono previste anche misure volte alla semplificazione dei procedimenti autorizzativi, così come allo sviluppo delle reti di trasmissione e distribuzione per renderle adeguate alla diffusione del potenziale rinnovabile, sino alle specifiche tecniche di apparecchiature e impianti e alla certificazione degli installatori.

Il Piano di azione sarà sottoposto ad un monitoraggio complessivo (statistico, tecnico, economico e ambientale e delle ricadute industriali) che sarà effettuato dal ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il ministero dell’Ambiente e con il ministero delle Politiche Agricole, con il supporto operativo del GSE che implementerà e gestirà un apposito Sistema Italiano di Monitoraggio delle Energie Rinnovabili (SIMERI).