Home Cosvig Il conto energia dribbla la stretta

Il conto energia dribbla la stretta

492
0
CONDIVIDI
Nel 2012 entrano in vigore una serie di novità giuridicamente rilevanti

Fonte: Il Sole24ore

Autore: Matteo Falcione, Mileto Giuliani

 

 

Il 2012 si apre con un contatore fotovoltaico che segna 318.747 impianti in esercizio, 12,463 GW di potenza installata e un costo annuo ponderato dei quattro conti energia di circa 5,44 miliardi di euro. Ulteriori 450 milioni di euro saranno i costi medi annui associati agli impianti ammessi in base al registro dei grandi impianti del 2011 e al registro del primo semestre 2012. Non si dovrebbero aggiungere gli ulteriori 130 milioni di costo del registro del secondo semestre 2012, laddove fosse confermato che gli impianti che hanno avuto accesso al quarto conto energia entrando in esercizio entro il 31 agosto 2011 hanno un costo annuo uguale o superiore a 130 milioni di euro.
Inoltre fra tali numeri da primato sono compresi 56mila impianti entrati in esercizio nel 2011, con potenza complessiva di 3.700 MW, che hanno beneficiato delle tariffe del secondo conto energia grazie alla legge 129/2010 (il cosiddetto "Salva-Alcoa"). Superati costi annui complessivi di 6 miliardi di euro, il ministero per lo Sviluppo economico si è riservato di intervenire per ridefinire per una quinta volta gli incentivi, ma ci si deve aspettare che ciò avvenga con mano ancor più parca.
Le nuove regole
In tale contesto recessivo per il settore, nel 2012 entrano in vigore una serie di novità giuridicamente rilevanti. Dal 1° gennaio scattano i nuovi (e ridotti) prezzi minimi garantiti del ritiro dedicato per gli impianti rinnovabili non programmabili o con potenza sotto 1 mW, come rimodulati dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas con delibera del 28 luglio 2011 ARG/elt n. 103/11. Il 29 marzo è il turno di un’ulteriore importante scadenza: decorrono le limitazioni all’accesso agli incentivi del conto energia fotovoltaico per gli impianti in zona agricola che abbiano taglia superiore a 1 mW o che non rispettino gli stringenti limiti di concentrazione territoriale imposti in termini di distanza minima fra impianti e asservimento di aree attigue.
Le specifiche tecniche
Esistono poi una serie di milestones sul calendario 2012 che afferiscono agli aspetti tecnologici: dal medesimo 29 marzo decorre l’obbligo di garanzia decennale dei moduli; il 30 giugno scade il periodo transitorio per il calcolo semplificato delle voci di costo al fine di ricondurre a una produzione Ue/See l’investimento e beneficiare dell’aumento del 10% delle tariffe incentivanti del conto energia fotovoltaico; mentre dal 1° luglio decorrono i nuovi requisiti di ammissione al conto energia fotovoltaico in relazione alla produzione dei moduli (adesione a un consorzio di riciclo, certificato di ispezione di fabbrica e criteri Iso).
Da un punto di vista finanziario dal 1° gennaio è entrata in vigore la riduzione dei fattori percentuali convenzionali delle perdite di energia elettrica sulle reti con obbligo di connessione di terzi, i cui effetti si riflettono in primo luogo sulla remunerazione dell’energia ritirata dal Gse (che viene fatturata al lordo delle perdite di trasformazione), che pertanto sarà fatturata per quantità minori in corrispondenza del minor fattore convenzionale attribuito alle perdite. Inoltre dal primo marzo il Testo unico delle connessioni attive (Tica) è modificato agli articoli 32 e 33 e, in luogo delle garanzie finanziarie, viene introdotto un corrispettivo per la prenotazione della capacità di rete nel caso di connessioni in aree critiche o su linee critiche. Il 31 luglio scade il pagamento della contribuzione agli oneri di funzionamento del l’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
Dove investire
Sebbene il quadro possa apparire funesto per gli operatori, a una più attenta analisi, quella che si avvia alla fine è solo l’era della "corsa all’oro". Mentre ci si può aspettare una consolidazione sostanziale nel mercato dei grandi appaltatori, una forte attività di concentrazione per acquisizione di impianti già in esercizio sul mercato degli investitori e nuovi progetti limitati a grandissimi impianti che possano essere realizzati su siti industriali dismessi (i cosiddetti brownfields) e che, per le grandi dimensioni, possano operare in regime di grid parity, ossia rinunciare agli incentivi.