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Idroelettrico: con la pioggia la produzione schizza alle stelle

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L’ALTRA FACCIA DEL MALTEMPO. Gli impianti in Valtellina, sul Chiese e in Valsabbia registrano un aumento del 97%. A Cividate, Sonico e Cedegolo Edison segna un +30% e i prezzi dell’energia sono in calo

Fonte: Brescia Oggi

Autore: Mimmo Varone

Da ottobre in qua non si era mai vista tanta pioggia. L’agricoltura è quasi in ginocchio, gli ombrelli sono diventati per tutti un oggetto inseparabile, ma la produzione di energia idroelettrica va a gonfie vele e fa dormire sonni tranquilli anche nell’attesa della stagione secca, che prima o poi arriverà. L’acqua raccolta nei bacini montani viene tenuta di scorta per quando serve, ovviamente, ma l’abbondanza di questi mesi ha permesso di aumentare la produzione senza intaccare le riserve. Anche se alcune società si lamentano comunque  del fatto che in alcune fasce orarie vendono in perdita. A2A con le sue due centrali di grandi dimensioni in Alta Valtellina e con le piccole ad «acqua fluente» sul Naviglio, sul Chiese e nella bassa Valsabbia, ha prodotto mille Gwh nel solo primo trimestre 2013. È il 97 per cento in più rispetto all’anno scorso ma – sottolineano dalla Multiutility -, va precisato che il quasi raddoppio emerge anche per effetto dell’acquisizione di Edipower, che ha portato una quota di idroelettrico. Per Enel la maggior produzione si aggira intorno al 15 per cento, ma il motivo c’è. Le tre centrali di Edolo, San Fiorano e Cedegolo ricevono acqua da bacini che si trovano in quota (Venerocolo, Pantano d’Avio) e che si riempiono a giugno, luglio e ottobre, con lo scioglimento delle nevi e l’arrivo delle piogge autunnali. Perciò «dell’acqua di questi mesi non ne abbiamo utilizzata nemmeno una goccia», dice l’ingegner Ambrogio Piatti, che è il responsabile dell’idroelettrico della Valcamonica. Ma soprattutto, «una quota della nostra acqua viene trattenuta per compensare il solare – spiega -, riduciamo la produzione durante il giorno e la aumentiamo quando cala il sole».  Per le centrali con grandi bacini, insomma, la produzione di energia non è mai correlata direttamente alle precipitazioni. Casomai «facciamo il contrario – aggiunge Piatti -: immagazziniamo acqua quando è tanta e la utilizziamo in periodi di siccità, tenendo conto che nella stagione irrigua una quota va contemplata anche per le esigenze dell’agricoltura». Più o meno la stessa logica governa pure le centrali Edison di Cividate, Sonico e Cedegolo. Ma queste, grazie alle piogge abbondanti, hanno già prodotto un 30 per cento in più «rispetto ai valori medi valutati in base all’analisi delle serie storiche», che si aggirano intorno ai 100 Gwh annui.  Tuttavia va considerato – aggiungono da Edison – che il 2012 è stato un anno particolarmente secco. Nello stesso tempo, «l’effetto combinato del calo della domanda e di una strutturale sovracapacità dovuta all’ingresso sul mercato di nuove centrali per lo più alimentate da fonti rinnovabili, ha causato una sensibile contrazione dei prezzi dell’energia elettrica», precisano da Foro Bonaparte. NEI PRIMI MESI del 2013 il contributo alla copertura del carico elettrico derivato dalle rinnovabili è sensibilmente cresciuto e il minore impiego di combustibili fossili ha contribuito ad abbattere le emissioni di gas serra. Neanche questo è poco.