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I nuovi incentivi per le rinnovabili elettriche: eolico, biomasse, idroelettrico, geotermia e biogas

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In un contesto europeo così incerto, dove alcuni paesi come Spagna e Portogallo hanno sospeso completamente gli incentivi per le rinnovabili, “l’Italia intende continuare lo sviluppo delle energie rinnovabili, ma con un approccio più efficiente”. Questa la strategia dichiarata del governo Monti, come si legge dal Decreto firmato pochi giorni fa, che riduce e riorganizza gli incentivi alle fonti rinnovabili elettriche (FER).

Fonte: Expo Clima.net

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Il mix “virtuoso” che il Ministero dello Sviluppo Economico immagina per il futuro comprende rinnovabili elettriche, termiche e risparmio energetico, favorendo tecnologie con un minor costo unitario, con maggiori ricadute sulla filiera economica nazionale e un minor impatto sull’ambiente e sulle reti elettriche. 
Per garantire una maggiore prevedibilità e allo stesso tempo una sostenibilità degli incentivi, senza pesare eccessivamente sulle bollette elettriche o sulle casse dello stato, sono stati firmati due decreti, che riorganizzano completamente gli incentivi: del il primo, quello relativo al cosiddetto Quinto Conto Energia per il fotovoltaico, abbiamo già parlato ieri, il secondo riguarda invece eolico, biomasse, idroelettrico, geotermico e biogas.
Il nuovo regime di incentivazione entrerà in vigore l’ 1 Gennaio 2013, il costo complessivo per tutte le rinnovabili elettriche, escluse quelle fotovoltaiche, non potrà superare i 5,8 miliardi di euro all’anno. Previsto un periodo transitorio per gli impianti che entreranno in funzione entro la fine di Aprile 2013 e per gli impianti situati nei comuni terremotati dell’Emilia. Agli impianti solari termodinamici continuano ad applicarsi le condizioni previste dal precedente regime, mentre per gli impianti geotermici e quelli a biogas sono previsti dei premi.

Il decreto prevede tre differenti meccanismi di incentivazione:

  • Incentivi diretti per impianti fino a 50 kW; ad esclusione degli impianti eolici offshore (60kW), impianti idroelettrici con soluzioni particolari, impianti a biomassa (fino a 200 kW) e impianti a biogas (fino a 100kW).
  • Registri nazionali per gli altri impianti di potenza superiore a 50 KW, con volumi massimi prestabiliti per ogni anno e per tecnologia; fa eccezione l’idroelettrico (che ha una soglia più alta, 20 MW).
  • Aste al ribasso per gli impianti di potenza superiore a 5 MW; con l’eccezione degli impianti idroelettrici e geotermoelettrici, per i quali la soglia viene elevata a 20 MW.

Vita utile convenzionale, tariffe e incentivi per i nuovi impianti sono indicati nell’ALLEGATO 1 (Pag 32 del decreto, disponibile in documentazione allegata).