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Geotermia. Usa, scoperte grandi potenzialità nel West Virginia

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Roma, 6 ott. (Apcom-Nuova Energia) - La temperatura del sottosuolo della West Virginia è significativamente superiore alle stime che erano state fornite in precedenza ed è in grado quindi di supportare una produzione geotermica molto più elevata di quanto si pensava. È quanto sostiene una ricerca prodotta dalla Southern Methodist University (SMU), secondo la quale la potenza elettrica installabile nella West Virginia ammonta ad almeno 18.890 MW, pur assumendo un tasso di recupero termico molto conservativo, pari al 2%. Il nuovo valore è del 75% superiore alle precedenti stime (elaborate dal MIT nel 2006) e supera l'intera potenza elettrica in esercizio nello Stato (16.350 MW), basata prevalentemente sul carbone. I nuovi dati, che rientrano in una più generale ricerca di aggiornamento della "Mappa geotermica degli Stati Uniti" (2004), sono stati ottenuti grazie all'analisi dei dati termici di ulteriori 1.455 pozzi scavati dall'industria petrolifera (petrolio e gas) o per la ricerca di acqua. Secondo David Blackwell, direttore del Laboratorio Geotermico della SMU, la scoperta riveste un interesse cruciale per il futuro energetico della regione. La geotermia produce infatti energia 24 ore al giorno 7 giorni su 7, e la vicinanza di questa grande risorsa ai centri urbani costieri - ha dichiarato - è destinata a migliorare la sicurezza energetica del Paese e ad offrire un importante contributo alla riduzione delle emissioni di CO2. Tuttavia - ha precisato Blackwell - "abbiamo ancora bisogno di ulteriori informazioni sulle condizioni geologiche locali, necessarie per poter affinare le stime di produzione e il significato commerciale di questo potenziale geotermico".
Temperature del sottosuolo molto più alte del previsto

Fonte: La Stampa.it

Autore: Apcom-Nuova Energia

La temperatura del sottosuolo della West Virginia è significativamente superiore alle stime che erano state fornite in precedenza ed è in grado quindi di supportare una produzione geotermica molto più elevata di quanto si pensava. È quanto sostiene una ricerca prodotta dalla Southern Methodist University (SMU), secondo la quale la potenza elettrica installabile nella West Virginia ammonta ad almeno 18.890 MW, pur assumendo un tasso di recupero termico molto conservativo, pari al 2%. Il nuovo valore è del 75% superiore alle precedenti stime (elaborate dal MIT nel 2006) e supera l’intera potenza elettrica in esercizio nello Stato (16.350 MW), basata prevalentemente sul carbone. I nuovi dati, che rientrano in una più generale ricerca di aggiornamento della "Mappa geotermica degli Stati Uniti" (2004), sono stati ottenuti grazie all’analisi dei dati termici di ulteriori 1.455 pozzi scavati dall’industria petrolifera (petrolio e gas) o per la ricerca di acqua. Secondo David Blackwell, direttore del Laboratorio Geotermico della SMU, la scoperta riveste un interesse cruciale per il futuro energetico della regione. La geotermia produce infatti energia 24 ore al giorno 7 giorni su 7, e la vicinanza di questa grande risorsa ai centri urbani costieri – ha dichiarato – è destinata a migliorare la sicurezza energetica del Paese e ad offrire un importante contributo alla riduzione delle emissioni di CO2. Tuttavia – ha precisato Blackwell – "abbiamo ancora bisogno di ulteriori informazioni sulle condizioni geologiche locali, necessarie per poter affinare le stime di produzione e il significato commerciale di questo potenziale geotermico".