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Geotermia: Un impianto da decine di milioni per tagliare le bollette in Valdelsa

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Il progetto per il teleriscaldamento è di un gruppo francese pronto a sfruttare il giacimento di acqua calda a 1.700 metri di profondità. Il sindaco di Castelfiorentino: «Porterebbe risparmi e posti di lavoro»

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Pontedera – Empoli

Autore: Il Tirreno, Cronaca di Pontedera – Empoli

Nel sottosuolo di Castelfiorentino esiste un vero e proprio "tesoro", che potrebbe offrire l’opportunità di realizzare una "rivoluzione energetica" in tutta la Valdelsa: un giacimento geotermico, ubicato a 1700 metri di profondità. In altre parole, un enorme bacino di acqua calda (la temperatura stimata è di circa 70°), che potrebbe essere anzitutto utilizzata per riscaldare le abitazioni, edifici pubblici, imprese. Per sfruttarla, però, occorrono investimenti ingenti. Quelli necessari alla realizzazione di un mega-impianto di teleriscaldamento. Una nuova rete, insomma, che sia in grado di raggiungere le utenze, pubbliche e private. L’amministrazione-Falorni aveva approfondito questa materia fin dall’inizio del mandato; ora c’è un progetto concreto, frutto di investimenti privati. Il promotore è il gruppo francese Kyotherm, specializzato in energie rinnovabili, e già realizzatore di impianti anche più grandi, come ad esempio quello che serve Disneyland, vicino Parigi. Coadiuvato nell’occasione da alcuni professionisti italiani (già impegnati nella realizzazione di impianti in Francia, a Milano, Bergamo, Aosta, e altri) si è fatto avanti ed ha presentato ufficialmente al Comune di Castelfiorentino la proposta di un impianto di teleriscaldamento geotermico a bassa entalpia, da realizzare nel territorio comunale. Un investimento da decine di milioni di euro, che non trova precedenti in tutta la storia di Castelfiorentino. Soprattutto, si tratta di una realizzazione che potrebbe tradursi in un taglio considerevole della bolletta di riscaldamento per famiglie e imprese, senza escludere al momento altri possibili impieghi. «Eravamo a conoscenza – sottolinea il sindaco, Alessio Falorni – di questa possibilità di valorizzazione della risorsa geotermica. Una risorsa che richiedeva – per il suo sfruttamento – investimenti molto elevati. In questo ambito, abbiamo lavorato fin da subito per la comprensione delle problematiche inerenti, e anche investito nella conoscenza di modelli simili, adottati in modo estremamente positivo in altri paesi europei, come la Germania. Mancava solo una cosa: la presenza e la disponibilità di un soggetto pronto a investire, e con la capacità ed esperienza per sviluppare e gestire una operazione di questo tipo. Questa opportunità adesso c’è». Se il progetto andasse avanti, i benefici sarebbero molteplici. Per rimanere soltanto alla produzione di calore, si parla di un risparmio sulla bolletta di almeno il 15% (la stima è cautelativa – sottolinea l’amministrazione comunale – dovrebbe essere ben più elevato, soprattutto a lungo termine) sui costi di mercato attuali per una famiglia-tipo, senza alcun costo di allacciamento alla rete né di manutenzione. Un impianto innovativo, in quanto destinato a servire una percentuale molto elevata di impianti familiari autonomi; la rete sarebbe strutturata prevalentemente sul centro urbano del paese, coprendo da subito le zone più residenziali, per poi eventualmente espandersi. Il territorio potrebbe giovarsi di una fonte di energia pulita, in grado di ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico (è stimata una riduzione del 70% di anidride carbonica, monossido di carbonio e ossidi di azoto). Infine, tale risorsa potrebbe essere validamente impiegata per usi termali oppure in agricoltura, nonché con possibili benefici per l’industria locale, solo per ricordarne alcuni. «Si tratterebbe pertanto – prosegue Falorni – di un investimento in grado di produrre non solo benefici immediati come il risparmio nei costi di riscaldamento per famiglie e aziende, ma anche effetti trainanti per l’attrazione nella nostra area di altre imprese, generando nuova occupazione. Una vera e propria leva di sviluppo, insomma, per tutto il nostro territorio».