La Commissione Europea ha approvato la decisione dello Stato francese di sovvenzionare con 25,3 milioni di euro un impianto geotermico in Alsazia: la distorsione al meccanismo della libera concorrenza provocata dall’intervento statale è stata giudicata limitata rispetto ai grandi benefici ambientali. Lo stanziamento francese è destinato a un impianto da 24 MW che sarà costruito a Beinheim da una joint venture composta dalla società belga Roquette Frères e dalle francesi Electricité de Strasbourg e Caisse des Dépôts et Consignations. L’impianto sarà usato per il riscaldamento di una zona industriale gestita dalla Roquette Frères. Il progetto, per un investimento complessivo di 45,3 milioni di euro, prevede perciò anche la costruzione di una conduttura di 15 chilometri per il trasporto del calore dall’impianto geotermico al sito di destinazione. Sostituendo il riscaldamento a gas con quello geotermico, le emissioni di anidride carbonica del sito industriale saranno ridotte di 39.000 tonnellate all’anno. Inoltre, secondo i promotori, l’impianto rappresenterà un esempio per favorire la diffusione dell’energia geotermica e delle relative tecnologie. Per la stessa zona industriale la Roquette Frères aveva già ottenuto nel 2010 un finanziamento, anch’esso approvato dalla Commissione Europea, di 11 milioni di euro per un impianto di riscaldamento a biomasse. "Questo nuovo progetto è il complemento naturale dell’impianto a biomasse già approvato, e contribuirà a raggiungere gli obiettivi ambientali europei per il 2020 senza un’ eccessiva distorsione del libero mercato. Servirà anche a dimostrare la possibilità di utilizzare le tecnologie geotermiche su scala industriale", ha commentato Joaquín Almunia, commissario europeo alla concorrenza.
