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Geotermia, Turismo: Un profilo sempre più internazionale per il Museo della Geotermia di Larderello

Nel sito web di Enel Green Power inaugurata la nuova pagina visitabile in tre versioni: in lingua italiana, inglese e spagnola

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Nel sito web di Enel Green Power inaugurata la nuova pagina visitabile in tre versioni: in lingua italiana, inglese e spagnola


Il Museo della geotermia di Larderello, gestito da Idealcoop, rappresenta l’attrazione geotermica più visitata sul territorio: su oltre 60mila turisti che visitano ogni anno i luoghi simbolo della geotermia toscana, più di 25mila fanno tappa nel Museo che esplora il rapporto sviluppatosi nel corso dei secoli – e gli ultimi due in particolare, che hanno visto in Toscana la nascita delle tecnologie geotermiche – tra questa fonte rinnovabile e il territorio che la custodisce.

Un successo che si fa adesso più accessibile per un pubblico internazionale: il sito web nazionale e internazionale di Enel Green Power, infatti, si è rinnovato e nell’occasione ha realizzato una pagina dedicata al Museo di Larderello e al turismo geotermico nelle lingue italiana, inglese e spagnola.

La pagina trilingue, arricchita dalle foto di Fabio Sartori, illustra la geotermia toscana e le attività del Museo, fornendo anche le informazioni logistiche con contatti, giorni ed orari di apertura, nonché le diverse modalità di visita e di fruizione.

Si tratta di un ulteriore step per rendere la struttura sempre più accessibile al pubblico, sulla scia della strategia annunciata a inizio anno – quando il Museo ha riaperto dopo gli ultimi lavori di restyling – per la creazione di un punto turistico informativo delle aree geotermiche, grazie alla sinergia tra il gestore delle centrali, i Comuni geotermici, CoSviG (il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche), i vari Consorzi turistici del territorio, la CCER-Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili e il tessuto associativo dei territori in generale.

Come ricordano da Enel, ad oggi il Museo è dotato di dieci sale che si snodano in un percorso museale interattivo, ad elevato contenuto tecnologico e multimediale, pensato per consentire a tutti i visitatori – dalle scuole ai soggetti accademici, dai turisti ai gruppi organizzati – di conoscere le molte applicazioni tecnico industriali nonché l’affascinante storia e l’evoluzione di questa risorsa naturale.

Nella prima sala il Museo accoglie il visitatore illustrando tutte le tipologie di fonti rinnovabili e l’attività di Egp in Italia e nel mondo.

Dopo l’introduzione, la seconda sala offre un tuffo nella storia con i primi cenni storici legati alla geotermia, reperti archeologici termali e una copia della Tavola Peutingeriana, risalente al 70 d.C., su cui sono mappate come elementi rilevanti del territorio le acque termali di Volterra e Populonia, recentemente riportate alla luce dalla Sovrintendenza delle Belle arti di Firenze presso il sito archeologico delle terme etrusco romane di Sasso Pisano, nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina.

Nelle sale successive si entra nel cuore della storia della risorsa geotermica con la scoperta nel 1777 dell’acido borico nel lagone Cerchiaio di Monterotondo Marittimo da parte di Uberto Francesco Hoefer di Colonia sul Reno, “Provisioniere delle reali farmacie” della Toscana, il successivo avvio dell’attività chimica del Conte Francesco de Larderel e l’accensione delle prime cinque lampadine nel 1904 grazie all’intuizione del Principe Ginori Conti.

Un apposito spazio è dedicato alle perforazioni, di cui si ha testimonianza anche nel trattato dell’Accademia dei Georgofili del 1841 che colloca le prime attività di perforazione nel 1838.

Nella struttura è presente inoltre una sala 3D che accompagna il visitatore in una discesa virtuale nel ventre del pianeta, laddove l’energia prende forma e la geotermia trova la sua sorgente, senza dimenticare ovviamente le sale dedicate all’attualità dell’industria geotermoelettrica in Toscana.

Nel novembre 2017 il Museo si è inoltre arricchito di una nuova ala al primo piano – originariamente l’abitazione del De Larderel – con ulteriori 12 sale – al momento destinate solo a visite gestite direttamente da Enel Green Power – che accolgono la biblioteca storica, le origini di Larderello, il suo sviluppo dalla chimica all’attività elettrica, l’archivio storico fotografico.

Una strategia di sviluppo continuo che si arricchisce oggi di una nuova e poliglotta vetrina online.