All’interno dello studio “Clean and Renewable Wind, Water, and Sunlight (WWS) All-Sector Energy Roadmaps for 139 Countries of the World” pubblicato sulla rivista scientifica Joule, 27 ricercatori capitanati da Mark Z. Jacobson della Stanford University hanno elaborato una tabella di marcia che possa guidare 139 Paesi nel mondo nella strada verso una produzione di energia al 100% rinnovabile al 2050.
Il percorso si delinea attraverso il principio base secondo cui sarebbe necessario elettrificare tutti i settori energetici (trasporto, riscaldamento/raffrescamento, industria, agricoltura/silvicoltura/pesca), anche se l’attuale composizione del mix energetico è ben lontana da quest’orizzonte. Secondo le stime della Commissione UE, ad esempio, nel 2030 il 40% del consumo finale di energia sarà assorbito dal riscaldamento e raffreddamento, richiesta già oggi soddisfatta (come mostrano i dati dall’Agenzia Europea dell’Ambiente riferiti al 2014) per il 17,7% da fonti rinnovabili all’interno del territorio UE. Non sempre elettrificare potrebbe rappresentare dunque l’opzione migliore per ambiente ed economia, in primis grazie alle caratteristiche uniche – e alle potenzialità di crescita – offerte dall’impiego della fonte geotermica.
Risorsa che, in ogni caso, rimane ben presente all’interno della ricerca pubblicata su Joule: secondo il team di ricercatori infatti – come notano dal Geothermal Resources Council – entro 2050 il mondo avrà bisogno di 839 centrali geotermiche addizionali per raggiungere gli obiettivi delineati, impianti in grado di garantire altri 96mila MW di potenza installata.
