Si chiama “supercritical binary geothermal cycle” ed è una tecnologia innovativa in campo geotermico sviluppata dalla società statunitense US geothermal che permette di produrre energia elettrica con vapore e acqua a temperature più basse. La società intende realizzare una centrale basata su questa tecnologia in Oregon. Il suo progetto è stato così convincente che ha portato il Dipartimento dell’Energia statunitense (Doe) a finanziarne il 75% delle spese investendo 96,8 milioni di dollari, come annunciato dallo stesso organo istituzionale.
Il prezzo di energia elettrica in oltre 25 anni di produzione è stimato in 117,65 dollari per megawattora. La geotermia è una fonte rinnovabile che presenta vantaggi indiscussi anche rispetto a eolico o solare, in quanto produce energia in modo costante e indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Il problema è legato ai costi richiesti per la realizzazione di un impianto. Il Doe è ben a conoscenza del problema ed è per questo che ha annunciato di aver finalizzato un prestito garantito per la costruzione della centrale geotermica in Oregon. Le società spesso spendono milioni di dollari in pozzi esplorativi prima di trovare serbatoi geotermici sufficientemente importanti da supportare la produzione di energia a lungo termine. La crisi dei mercati finanziari ha colpito il settore, e il ritmo di sviluppo è rallentato negli ultimi due anni, malgrado incentivi federali che coprono parte del costo del progetto. In effetti, solo una centrale geotermica è stata completata nel 2010.
