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«Geotermia, ora si esprimano i Comuni»

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Alla festa de l’Unità, il governatore Rossi rilancia la proposta di Marras. «Non ci sono i riscontri di sviluppo attesi»

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Autore: Enrico Rossi

«Avete chiesto 30 milioni, possono essere tanti, possono essere pochi, penso che dovranno essere fatte delle verifiche per capire di quanto c’è bisogno perché si abbia un risultato positivo, produttivo, ma penso che questa scommessa si possa fare». Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi non si è tirato indietro di fronte alla proposta, presentata dal segretario provinciale del Pd Marco Simiani in apertura del dibattito sul made in Tuscany, alla festa dell’Unità, di puntare, per lo sviluppo del territorio sul polo per l’industria e la trasformazione agroalimentare come progetto strategico, su cui convogliare risorse da parte della Regione.

Gli Etruschi. Rossi ha approvato anche l’altro progetto che gli è stato sottoposto un documento del Pd provinciale, la realizzazione del centro di documentazione sulla civiltà etrusca, su cui, però, il presidente ha ammonito la Maremma. «Questo progetto – ha detto – già apparteneva alla precedente legislatura, stiamo attenti che non ci venga portato via perché gli Etruschi non sono solo nel Grossetano. Se riusciamo a fare un forte investimento con i fondi europei per lo sviluppo economico, quale occasione migliore di questa per fare un centro di documentazione che valorizzi la presenza dei siti Etruschi in questa zona, lo studio, l’analisi, e quindi attragga ricercatori, università, e anche turismo». Servono le strade. Non c’è polo agroalimentare né centro di documentazione che possa fare a meno delle infrastrutture viarie. «Nei piani di finanziamento e quindi di investimento dell’Anas – ha ricordato Rossi – c’è tutto il completamento della Siena-Grosseto, il mio auspicio è che possa avvenire nell’arco di questa mia legislatura». Il nodo da sciogliere, invece, resta quello dell’autostrada Tirrenica. «Rimango convinto che lo sviluppo di quest’area bisogna completare questa maledetta quattro corsie, io non so più cosa fare, un giorno mi ci lego… I lavori dovevano partire nel 2010, è passata una legislatura e non si è fatto un solo metro di asfalto».

Banda larga. Buone notizie: «Entro l’anno – ha annunciato il presidente della Regione – sarà coperto tutto il territorio regionale con la banda larga, almeno a 10 megabyte, e poi abbiamo messo 80 milioni di euro per investire sulla banda ultralarga».

Sicurezza idrogeologica. «La Regione – ha sottolineato Rossi – ha messo un impegno straordinario per avviare e accelerare gli investimenti, costringere gli enti a fare quello che devono fare. Non tutto funziona alla perfezione, dobbiamo avviare ancora 200 milioni di lavori, ma una parte di questi non vengono avviati a causa del patto di stabilità». E poi «a volte i ritardi dipendono anche da coloro che si erano opposti: se si vuole l’argine remoto per ripararci dall’Albegna, è evidente che si entra nei campi di qualcuno. Comunque anche lì i lavori stanno andando avanti, è stato fatto l’asporto, si stanno facendo cose, in quella zona, mai viste».

L’inceneritore di Scarlino. Enrico Rossi mantiene sospeso il giudizio sull’inceneritore. «Ci sono cose – ha detto – che stanno nella disponibilità della politica e cose che stanno meno nella disponibilità della politica. Io non posso intervenire su un procedimento così delicato, affidato ai tecnici, per orientarlo in un senso o in un altro. Aspettiamo i risultati, dopodiché discuteremo, valuteremo, verremo, ognuno potrà dire la sua, ma bisogna stare attenti anche al fatto che se esiste il diritto di tutelare salute e ambiente, esiste anche il diritto di fare impresa se uno è in regola.

La geotermia. Novità in vista. «È finita la moratoria – ha detto Rossi – e ci sono tutte le condizioni perché cambino le politiche regionali e per chiedere alla geotermia di essere volano vero di sviluppo che crea occupazione». Le novità passano per una proposta, che è stata presentata dal capogruppo del Pd Leonardo Marras «che ci consentirà – ha spiegato Rossi – di fare un valutazione più appropriata delle domande che ci prevengono: vogliamo che la domanda di ricerca sia corredata da un progetto che ci faccia capire che cosa avviene nel giorno in cui si trovasse qualcosa. Quando, poi, andremo all’eventuale domanda di apertura di un impianto, dovrà essere condizionata a una conferenza dei servizi che coinvolga anche i Comuni». E la valutazione dovrà tenere conto «non solo della congruità urbanistica, ma anche dell’impatto paesaggistico, dell’impatto ambientale e anche dell’impatto occupazionale. Sull’Amiata la geotermia non produce quegli effetti di sviluppo e di occupazione che ci aspettiamo» e le ricadute solo in termini compensativi per i Comuni non convincono più Rossi.