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Geotermia: Ok per le centrali Enel Green Power, timori per i nuovi impianti

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Così alcuni rappresentanti istituzionali e dell’imprenditoria amiatina sono stati ascoltati dalla Quarta commissione ambiente della Regione Toscana sul tema geotermia.

Fonte: La Nazione, Cronaca di Grosseto

Autore: Nicola Ciuffoletti

Se da una parte le centrali di Enel Green Power sono viste di buon occhio dai sindaci che ormai da anni ci convivono, come ad esempio Santa Fiora e Pomarance, dall’altra i nuovi progetti di insediamento geotermico nella zona della Val d’Orcia Inferiore e più in generale l’Amiata Grossetana, destano più preoccupazioni.

 

«LE AUDIZIONI di mercoledì – afferma Leonardo Marras, capogruppo Pd in Regione – sono state un ulteriore momento di confronto su un tema come la geotermia che è centrale per il nostro territorio. Presto porteremo in Consiglio regionale la proposta di risoluzione, già firmata dai consiglieri delle province di Siena e Pisa e largamente condivisa dai sindaci delle aree geotermiche che, anche mercoledì, hanno confermato la loro piena approvazione».

«PERSONALMENTE auspico – conclude – che anche in aula si raccolga un’ampia convergenza, perché è un atto che rappresenta un passo avanti importante nella legislazione sulla geotermia. Abbiamo avviato un percorso che deve andare avanti».

ALBERTO COPPI, capogruppo di Maggioranza a Castel del Piano, anche lui tra i relatori, è ottimista perché il messaggio che le zone geotermiche hanno voluto mandare al presidente della Quarta Commissione Ambiente sono state unanime: «non stiamo discutendo sul fatto geotermia si o geotermia no, stiamo discutendo su geotermia dove – ha ribadito Coppi – e su questo punto tutti i sindaci mi sono sembrati tutti d’accordo».

SI È SENTITA anche la voce degli imprenditori: «Il nostro impegno è rivolto tutto alla salvaguardia del territorio e al sostegno di impianti qualificanti, come vigneti, produzioni agroalimentari o altro – ha affermato Omero Gobbo, rappresentante dell’azienda Masi Agricola – dunque rivolgo una richiesta d’attenzione alla Regione per evitare che vengano realizzati nuovi impianti in questa zona. L’investimento biologico va contro lo sviluppo geotermico e i nostri amministratori devono capire che destino si vuole dare a questo territorio se essere produttori di energia o di prodotti agroalimentari».