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Geotermia: la pompa di calore del futuro arriva dagli Usa

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Pompa di calore geotermica alimentata con l’acqua delle condotte comunali. Sembra fantascienza, invece è scienza e tecnologia, pur se in fase sperimentale. In altre parole, senza voler essere esterofili, quello che da noi è ancora fantascienza, in altri paesi è già realtà. Un progetto pilota negli USA ha previsto la realizzazione di un sistema di pompa di calore geotermica che utilizza le tubature idriche comunali.

Fonte: Il Cittadino Online

Autore: Fabrizio Pinzuti

Le pompe di calore geotermiche sono molto più efficienti, sia nel riscaldamento che nel raffreddamento, della maggior parte dei sistemi tradizionali, ma hanno dei costi iniziali piuttosto alti perché necessitano di importanti interventi di perforazione e scavo. Se si potesse in qualche modo evitarli, i vantaggi sarebbero enormi. La William L. Buck Elementary School di Valley Stream, NY, ha realizzato, grazie alla collaborazione con la società American Water, un progetto in cui, anziché realizzare una rete di tubature sotterranee per il trasporto del fluido termovettore, ha utilizzato il sistema idrico comunale, riducendo in questo modo la parte più costosa dell’intervento, quella della perforazione. Nella modalità riscaldamento, l’acqua comunale viene trasferita in uno scambiatore di calore, dove il calore dall’acqua viene estratto e fatto confluire al sistema che serve l’edificio. Ciascuna stanza dell’istituto è dotata di un’unità interna che può essere gestita singolarmente e in base alle esigenze. Il vantaggio di un sistema a pompa di calore geotermica è inoltre quello di un funzionamento ‘inverso’, che consente il raffreddamento degli ambienti. Se si considera che la maggior parte degli istituti scolastici non sono dotati di sistemi di climatizzazione estiva, questo aspetto può contribuire al benessere interno degli occupanti.

Un altro vantaggio non trascurabile della pompa di calore geotermica alimentata con le condotte dell’acquedotto comunale è costituito dall’assenza di rischi di contaminazione dell’acqua potabile, che rappresentava la criticità più preoccupante dei sistemi sperimentati in precedenza. William Varley, vice presidente della divisione nord-est di American Water, assicura che questo pericolo non esiste perché “il trasferimento di calore tra l’acqua e il ciclo geotermico avviene all’interno dello scambiatore di calore, che è molto piccolo ed è composto da una doppia unità di contenimento, il che assicura che non vi è alcun contatto tra l’acqua e il circuito geotermico”.

Il sistema sperimentale è costato 3,4 mln di dollari, ma, grazie ad alcuni aspetti emersi nell’impianto pilota che potrebbero essere migliorati, alla diffusione e al miglioramento delle tecnologie, potrebbe scendere, per future applicazioni, a 2 mln. Un investimento ammortizzabile nel tempo grazie ai risparmi. In un anno, stando alle stime, la scuola ha risparmiato 40mila dollari. (fonte Casa & Clima)