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Geotermia, Energia, Toscana: Nel 2050 la geotermia toscana produrrà almeno il 53% dell’energia in più

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La Regione presenta “Toscana Green 2050”, progetto di collaborazione scientifica con l’Università di Pisa: due gli scenari da analizzare

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

«Il tema della lotta ai cambiamenti climatici è vero, profondo ed è con questo che tutti dovranno misurarsi».

Nel presentare il progetto "Toscana Green 2050", il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi conferma quanto annunciato a Firenze durante la prima conferenza di alto livello dell’Alleanza Globale per la Geotermia (Global Geothermal Alliance) dall’assessore Ciuoffo: la volontà di produrre elettricità solo da rinnovabili entro la metà del secolo.

«Puntiamo – ha proseguito Rossi – ad una Toscana capace di ridurre del 95% le proprie emissioni in atmosfera, producendo più energia attraverso le fonti rinnovabili, non ampliando la presenza della geotermia, ma aumentando la produzione di energia da fonte geotermica. È per questo che abbiamo deciso di affidare all’Università di Pisa un incarico per la redazione di un Progetto carbon free, i cui dettagli presenteremo nella metà del 2018».

Una prima panoramica del progetto è però già stata diffusa dalla Regione, e parte naturalmente dai dati di fatto. Attualmente il consumo di energia elettrica in Regione ammonta a poco meno di 21mila GWh, di cui poco meno di 16mila (con un deficit dunque di circa 5.500 GWh) sono prodotti all’interno dei nostri confini, per il 53% da fonti rinnovabili (8.450Gwh) e per il restante 47% (7.454 GWh) dalle fossili.

Se già oggi la Toscana può vantare una produzione di energia elettrica per oltre il 50% derivante da fonti pulite è grazie alla geotermia, che rappresenta «la principale fonte rinnovabile disponibile in Toscana». Con circa 6.185 GWh, infatti, la geotermia da sola vale circa il 39% della produzione di energia elettrica totale e ben il 73,2% della produzione regionale da rinnovabili.

Naturale dunque che la parte «centrale» del progetto "Toscana Green 2050" venga affidata alla geotermia.

In che modo? Tramite una collaborazione scientifica (dal costo totale di 95mila euro, di cui 57mila a carico della Regione) con l’Università di Pisa (Dipartimento di ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni DESTEC) e i suoi professori Giglioli e Sbrana, che vuole definire il potenziale delle energie rinnovabili in Toscana al 2050, tenendo conto delle possibili evoluzioni tecnologiche.

Come spiegano dalla Regione, il documento fornito all’Università di Pisa per gli approfondimenti prevede per la Toscana all’orizzonte 2050 due scenari.

Il primo, quello tendenziale, prevede che in assenza di interventi normativi e tecnologici (ipotizzando una crescita in linea con  l’andamento del PIL), si arriverebbe ad una produzione di energia da fonti rinnovabili di 13.900 GWh, di cui il 68% da fonte geotermica: circa 9.450 Gwh, ovvero circa il 53% in più rispetto ai 6.185 GWh attuali, nello scenario meno sfidante.

Il secondo scenario, ricavato dalla Road map europea al 2050, tiene invece conto di elementi tecnologici innovativi di forte impatto e prevede un più ambizioso target di 27.500 Gwh prodotti da rinnovabili.

In entrambi  i casi l’obiettivo è quello di abbattere le emissioni di CO2 tra l’80 e il 95% grazie allo sviluppo delle fonti rinnovabili, ed è stato chiesto all’Ateneo pisano di effettuare gli opportuni approfondimenti per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico, la produttività delle rinnovabili, e in particolare le possibilità di sviluppo della geotermia data la peculiarità che questa fonte rinnovabile ricopre nella nostra regione.