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Geotermia/ Dipartimento Energia Usa: sfruttare estrazioni petrolio

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Per ogni barile estratto dieci di fluidi caldi

Fonte: Virgilio Notizie

Autore: APCOM

Per ogni barile di petrolio prodotto, si estraggono dal sottosuolo fino
a dieci barili di fluidi caldi che, di regola, vengono ripompati in
profondità. Il dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti ha avviato
un progetto che ha l’obiettivo di sfruttare questi fluidi caldi per la
generazione di energia elettrica. La divisione “Energia Fossili” e
quella “Efficienza e Fonti Rinnovabili” del dipartimento hanno
costituito una task force congiunta presso il Rocky Mountain Oilfield
Testing Center per verificare la possibilità di sfruttare su larga
scala i fluidi reflui dei giacimenti petroliferi tramite tecnologie
geotermiche a ciclo binario, in grado di produrre energia elettrica
anche da fluidi di media temperatura (80 – 180 gradi centigradi). Nel
caso specifico il dipartimento si avvarrà di impianti geotermici ORC
(Organic Rankine Cycle) della Ormat Technologies. Il progetto riveste
grande interesse nel quadro delle azioni rivolte al contenimento delle
emissioni di anidride carbonica. Infatti, sebbene si sia di fronte
all’utilizzo di una risorsa non rinnovabile, perché dipendente come
ciclo di vita dallo sfruttamento di una fonte fossile, il recupero a
fini energetici del calore di scarto generato dall’estrazione del
petrolio può produrre energia da utilizzare direttamente nell’industria
estrattiva o in altre attività petrolifere, riducendo così
sensibilmente l’emissione unitaria di CO2 per barile di petrolio
prodotto. I dati operativi del sistema e i risultati raggiunti dal
progetto saranno raccolti e resi disponibili per l’industria del
settore e per il pubblico sul sito del dipartimento.