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Geotermia, continua a crescere l’indotto Enel in Toscana: appalti per circa 80 mln di euro

Rossini: «Nel prossimo quinquennio siamo attesi da grandi sfide per il consolidamento e la crescita della geotermica. Noi auspichiamo di poter realizzare nuove centrali oltre che di implementare quelle esistenti»

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Rossini: «Nel prossimo quinquennio siamo attesi da grandi sfide per il consolidamento e la crescita della geotermica. Noi auspichiamo di poter realizzare nuove centrali oltre che di implementare quelle esistenti»


Nella capitale mondiale della geotermia, a Larderello, Enel Green Power (EGP) ha condotto il terzo e ultimo meeting del 2022 con circa 80 imprese del distretto geotermico toscano.

Si tratta di un’iniziativa proposta periodicamente per fare il punto sulle ricadute socio-economiche della più importante tra le rinnovabili toscane, avviata ormai da anni da Enel in collaborazione con istituzioni locali, CoSviG (il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche), Confindustria e altre associazioni di categoria.

In quest’occasione, EGP ha documentato una crescita in termini di ricadute economiche sull’indotto geotermico locale. Se nel triennio 2018-20 sono stati appaltati in media 42 mln di euro all’anno alle imprese dei territori geotermici, per manutenzione degli impianti e di realizzazione dei pozzi, mentre nel corso dei primi 10 mesi del 2022 Enel ha affidato attività per circa 100 milioni di euro, di cui oltre il 70% assegnate ad imprese toscane: si parla di ricadute per circa 80 mln di euro sull’indotto geotermico.

E nel 2023 potrebbe andare ancora meglio, dato che EGP sulla geotermia ha in programma circa 250 nuove gare, per un totale di 420 mln di euro su base pluriennale, ed un incremento potenziale della ricaduta sulle ditte locali di circa 30 mln di euro.

«Siamo davvero soddisfatti della collaborazione per questo anno 2022 con l’indotto locale – spiega Luca Rossini, responsabile Geotermia Italia di EGP – che sono sempre più specializzate, in grado di competere e di garantire alti livelli di qualità, come confermano anche i dati di previsione di spesa definitiva per l’anno in corso in leggero e costante aumento in confronto al 2021 che già aveva fatto registrare un +21% rispetto al 2020. Nel dettaglio, sei imprese del territorio sono riuscite ad aggiudicarsi 8 contratti in nuovi settori merceologici per 3 mln di euro, ma ci sono ancora 32 mln di euro in nuovi settori su cui le ditte locali potrebbero entrare».

La chiave di questo progresso sta nella crescente professionalizzazione delle realtà locali, sostenuta direttamente da Enel: 14 aziende locali hanno avviato percorsi di qualifica su 21 diversi settori merceologici che EGP ha proposto per la crescita dell’indotto locale (da qui i +3 mln di euro citati da Rossini), e in corso d’anno altre 7 imprese del territorio sono riuscite ad aggiudicarsi 11 nuovi contratti per circa 10 mln di euro in settori di attività Enel diversi dalla geotermia, promuovendo così la diversificazione economica.

A confermare la crescita complessiva del distretto geotermico sono i dati sull’occupazione: durante il 2022 sono state infatti assunte 40 persone – laureati, periti, operai tecnici –, in un contesto che vede già circa 650 dipendenti EGP ed un indotto che coinvolge più di 80 imprese nei Comuni geotermici delle tre province di Pisa, Siena e Grosseto, circa 150 ditte in tutta la regione per un totale di 1.500 addetti nelle aree geotermiche e oltre 4mila nel perimetro toscano.

Non solo: EGP ha informato che nei prossimi anni sarà possibile lo sviluppo e l’ampliamento delle reti di teleriscaldamento fino a +82 GWh termici, in collaborazione coi Comune e in base ai fondi PNRR. Ma è evidente che per contribuire alla lotta contro la crisi climatica e allo sviluppo socioeconomico del territorio sono necessari più investimenti, e questi passano dalla realizzazioni di nuove centrali.

«Nel prossimo quinquennio siamo attesi da grandi sfide per il consolidamento e la crescita della geotermica: noi, infatti, come esposto in tutte le sedi competenti, auspichiamo di poter realizzare nuove centrali oltre che di implementare quelle esistenti con diverse attività di manutenzione e potenziamento già programmate. I dati dell’anno in conclusione e le prospettive per il 2023 confermano che siamo sulla strada giusta», argomenta Rossini.

Sotto questo profilo, i nodi da sciogliere da parte della politica restano sempre gli stessi. Da una parte gli incentivi previsti nel decreto FER2, atteso da oltre tre anni; dall’altra le concessioni minerarie in scadenza al 2024, per le quali Comuni e Regione chiedono al Governo nazionale una proroga. Da parte sua l’attuale gestore – ovvero EGP – ha condiviso già da mesi coi sindacati toscani FILCTEM, CGIL-FLAEI, CISL-UILTEC e UIL una proposta che prevede investimenti per 3 mld di euro a fronte di una proroga quindicennale.