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Geotermia a Castelfiorentino: Due partiti per il teleriscaldamento e il sindaco coinvolge la Regione

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Oltre duecento erano le persone al primo incontro per conoscere il progetto della Kyotherm
che vuol sfruttare un bacino a 1700 metri di profondità. Martedì prossimo nuovo appuntamento.

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Pontedera – Empoli

Autore: Giacomo Bertelli

Oltre 200 persone al primo incontro a Castelfiorentino per parlare del teleriscaldamento da fonti geotermiche. La possibilità di sfruttare l’acqua del sottosuolo rappresenta una potenziale risorsa che adesso passerà da un dibattito pubblico, politico ed istituzionale. Un dibattito che ha già suscitato molto interesse e domande da parte della cittadinanza che si interroga su tutti gli aspetti per capire quali possano essere luci e ombre, vantaggi e critiche. In mezzo alla folla spazio a tutte le forze politiche del territorio castellano per vedere da vicino e dialogare con Arnaud Susplugas della Kyotherm, Fabio Roggiolani della Giga Ecofuturo e i tecnici che hanno lavorato al progetto. Sono loro i volti, i protagonisti della serata che fanno capo al gruppo francese che ha interessato il piano terra della chiesa di Santa Maria della Marca, dove si è tenuto il primo round di questo percorso di avvicinamento al teleriscaldamento. Si tratta di sfruttare una fonte di energia rinnovabile come l’acqua che si trova nel sottosuolo di Castelfiorentino a 1700 metri di profondità. La temperatura dell’acqua si aggira intorno ai 70 gradi centigradi, molto calda, pronta per essere sfruttata con un potenziale risparmio sulla bolletta del 15% senza costi di allacciamento alla rete e manutenzione. L’acqua verrebbe prelevata dal sottosuolo e poi rispedita a una temperatura inferiore, non toccando falde acquifere. E’ proprio questo aspetto quello più discusso e controverso. Una proposta che ha subito sollevato domande, richieste e qualche preoccupazione da parte dei cittadini, che si sono dimostrati pronti nel capire, mentre qualcuno a priori si è schierato sul fronte del no. Dalla preoccupazione di trovarsi di fronte a delle trivelle. Una miriade di osservazioni con esempi toscani come se il teleriscaldamento fosse una fotocopia della centrale di Larderello. Sollecitazioni rispedite al mittente. Adesso occorrerà capire se i tanti cittadini presenti all’assemblea avranno avuto risposte esaustive oppure l’avvio di questo dibattito potrà portare alla nascita di comitati o di realtà ostili a questo progetto. Potrebbero essere 4mila gli allacci interessati da questo progetto, con una parte di edifici comunali inclusi, per poi eventualmente estendersi al resto del paese. Il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, traccia la strada: «Il nostro compito è capire fino in fondo quali possano essere i vantaggi derivanti da questa risorsa del sottosuolo ma allo stesso tempo capire se vi possano essere delle insidie». Per rafforzare il valore del dibattito e la sua condivisione il primo cittadino ha annunciato di voler coinvolgere la Regione. La seconda assemblea è stata fissata il martedì successivo 20 settembre alle 21.00 al circolo "Il Bastione" di via Verdi.