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Ex operai Smith destino incerto

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Il periodo di mobilità rischia di arrivare alla fine senza che ci siano soluzioni per il ricollocamento

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Andreas Quirici

Non siamo ancora all’allarme rosso, ma la scadenza di agosto 2016 o al massimo febbraio 2017 sta cominciando a far tremare i polsi ai sindaci e alle famiglie degli ex operai della Smith Bits. In quelle due date, infatti, scadrà la mobilità sottoscritta la scorsa estate con l’uscita dall’azienda di Saline di Volterra. Serve quindi accelerare i tempi per trovare soluzioni che evitino una vera e propria emergenza sociale. Una di queste dovrebbe essere una sorta di "operazione solidarietà" nei confronti dei lavoratori da parte delle aziende del territorio. Nel frattempo, però, dalla Regione dovrebbero cominciare a manifestarsi atti concreti per porre le basi di un futuro ricollocamento degli operai. Alla cosiddetta "operazione solidarietà” stanno già lavorando i sindaci. E la spiega il pomarancino Loris Martignoni: «Più che solidarietà, direi che ci attendiamo massima attenzione da parte degli imprenditori nei confronti di lavoratori per i quali il tempo sta trascorrendo troppo velocemente. Finora abbiamo cercato di selezionare le offerte in base alle caratteristiche dei lavoratori. Qualcuno ha accettato contratti a termine allungando i tempi di scadenza della mobilità. Uno di loro è stato assunto dalla Solvay. Ma la maggior parte è ancora in attesa. E ora è arrivato il momento di andare meno per il sottile». Il sindaco di Pomarance non entra nello specifico. Ma il piano che si sta delineando è quello di collocare a piccoli gruppi gli ex operai di Smith Bits nelle varie aziende della Valdicecina con contratti a tempo determinato di alcuni mesi. Una soluzione momentanea in attesa che qualcosa si sblocchi da parte della Regione. Lo scorso dicembre una delegazione di operai usciti dalla fabbrica che produce scalpelli per perforazioni petrolifere ha incontrato esponenti della Regione Toscana per proporre idee in grado di trovare soluzioni al loro dramma. Tra queste il prolungamento del periodo di mobilità e progetti di formazione, magari retribuiti, per riqualificare il persone, allungare i tempi della mobilità e offrire alle aziende del territorio personale qualificato da inserire con programmi specifici. Sul primo punto c’è già stato un parere non proprio positivo, perché si tratterebbe di modificare la normativa. E, vista la complessità della materia, si tratterebbe di un lavoro immane e, molto probabilmente, destinato a fallire. Sul secondo aspetto non ci sono ancora state risposte da parte della Regione e la speranza di sindaci e lavoratori è quella che ci possa essere un incontro a breve. Sempre da Firenze si attende l’annuncio della convocazione del tavolo ministeriale per la creazione del polo di servizi, logistica e manutenzione per l’industria energetica, tavolo a cui è rimasta solo Enel, visti i forfait di Eni e Schlumberger dopo i primi due incontri. Un progetto, anche questo, di non facile realizzazione, anche se il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha dichiarato di voler realizzare »nuovi sistemi produttivi in quest’area». E il piano, secondo quanto spiegato dalla Regione a ottobre, vedrebbe Enel al centro di una operazione in cui «le aziende dell’indotto geotermico si servirebbero della forza lavoro degli ex dipendenti della Smith Bits». Mentre Enel si è detta «disponibile a favorire la fase di start up di eventuali nuove imprese, il trasferimento del proprio know how verso addetti che sono pur sempre specializzati, sia pur in un altro settore».