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Erg rileva l’eolico italiano di Gdf

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Energia. Accordo da 859 milioni di euro per acquisire dai francesi l’80% di Ip Maestrale Investments

Il ceo Bettonte: «Operazione strategica, primi produttori in Italia»

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Cheo Condina

Erg rileva il business eolico di Gdf Suez per 859 milioni e diventa il primo operatore del vento in Italia con oltre 1 GW di capacità installata. L’operazione è stata firmata ieri e rappresenta di fatto la prima mossa del risiko di questo segmento della generazione elettrica, che in Italia gode di consistenti incentivi e di priorità di dispacciamento sulla rete. Anche Edison, infatti, è alla finestra per individuare eventuali compratori della controllata "verde" Edens, mentre Falck Renewables sta sondando il mercato per accogliere un eventuale socio di minoranza nell’eolico.
Erg, forte della liquidità incassata dalla recente cessione della raffineria di Borgo Priolo ai russi di Lukoil, ha dunque siglato ieri un accordo con International Power Consolidated (controllata al 100% da Gdf Suez) per rilevare l’80% di Ip Maestrale Investments, a cui fa capo una capacità installata di 636MW, di cui 550MW in Italia (in Sicilia, Sardegna, Campania, Puglia, Basilicata e Molise). Sommati ai 488MW già controllati dal gruppo della famiglia Garrone in Italia si arriva a 1,03 GW, considerando invece anche l’estero si sfiorano gli 1,2 GW. «Entriamo tra i primi dieci operatori europei, – ha commentato Luca Bettonte, ad di Erg, assistita nel deal da UniCredit, Bnp e lo studio legale Dla Piper – Gli asset presentano un significativo livello di complementarietà con quelli di Erg Renew consentendo di raggiungere importanti sinergie operative e gestionali». Il valore dell’acquisizione è di 859 milioni (circa 1,35 milioni per MW) e comprende perlopiù debito, legato al project financing degli impianti, a fronte di un equity di 28,2 milioni per l’80% del capitale sociale di IP Maestrale che chiuderà il 2012 con un mol stimato in 120 milioni: l’accordo, che vedrà il closing nel primo trimestre 2013, prevede infatti un’opzione put and call sul restante 20% del capitale in mano a Gdf Suez che potrà essere esercitata non prima di tre anni.
L’operazione è coerente con la strategia di Gdf, assistita nella cessione da Rothschild e dallo studio legale Gianni Origoni Grippo & Partners, che come altri grandi big energetici europei, ha avviato una campagna di dismissioni da circa 10 miliardi (di cui un buon 10% è stato dunque raggiunto attraverso la dismissione dell’eolico). Ora, parte del ricavato potrebbe essere reinvestito in Italia, magari su fonti energetiche più convenzionali. Due dossier spiccano su tutti e riguardano altrettante ex genco Enel. Innanzitutto Tirreno Power, dove i francesi detengono il 50% – l’altro 50% fa capo a una cordata italiana guidata da Sorgenia – ma ormai prossima a un importante riassetto visto l’ingente debito in scadenza a metà del 2014. In questo caso le ipotesi sono molteplici ma è plausibile che i francesi possano promuovere uno spezzatino della società (in realtà un asset company) o direttamente una liquidazione dei soci italiani vista l’intenzione, più volte ribadita dal management, di rafforzarsi nella filiera del gas italiana. L’altro dossier riguarda invece la ex Endesia Italia, che la tedesca E.On ha più volte manifestato l’intenzione di mettere sul mercato senza tuttavia raggiungere mai risultati concreti.