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Energia, onda su onda e il mare porterà elettricità

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Il generatore sarà sistemato al largo di punta Righini per due mesi di test
È stato realizzato da Enel Green Power su idea di un ex normalista

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Luca Lunedì

Il futuro dell’energia si chiama R115 e viene dal mare, o meglio sta sotto il mare, perché R115 è un generatore marino che produrrà energia elettrica sfruttando il moto delle onde. Nato da un’idea di Michele Grassi e prodotto dalla sua 40SouthEnergy in collaborazione con Enel Green Power, il primo esemplare di generatore di ultima generazione è stato varato ieri pomeriggio nei cantieri navali del canale dei Navicelli. Poi, a breve, sarà portato al largo di punta Righini. «È da tanto tempo che si cerca di produrre energia sfruttando il mare – spiega proprio Grassi – ma il problema principale che ha sempre bloccato questo tipo di produzione è stata la tenuta dei macchinari. L’esposizione alle diverse condizioni atmosferiche ha sempre reso poco conveniente tale modo di produzione ma noi abbiamo rovesciato il concetto: la nostra macchina sta sotto il mare. Questo permette di aumentarne la vita e annulla l’impatto ambientale della macchina stessa». Il generatore sarà capace di produrre 220 MWh all’anno (il consumo di 80 famiglie) e si compone di tre parti: due braccia inferiori di 35 metri che stabilizzano il macchinario superiore che raccoglie e commuta l’energia raccolta in energia elettrica e la trasmette alla rete elettrica di riferimento. Nel canale dei Navicelli verranno effettuati i primi test di assemblaggio e verrà effettuata la prima valutazione di adattabilità all’attività marina vera a propria dopodiché verrà rimorchiato al largo di punta Righini. Là, nel giro di un paio di mesi verranno effettuati tutti i test di produzione e se il processo di verifica si svolgerà senza intoppi, il macchinario verrà spostato davanti alle coste dell’isola d’Elba, all’altezza di Pomonte, dove resterà per fornire energia alla rete che alimenta l’isola. «Stiamo aspettando solo le ultime autorizzazioni dall’Elba – spiega ancora Grassi – adesso ci concentriamo sui test dei prossimi mesi per cercare di avviare al più presto la produzione». Enel Green Power è stata la prima a scommettere sull’idea di Grassi e con il suo investimento ha finanziato prima la ricerca in laboratorio e poi la realizzazione dei vari modelli fino al primo esemplare a dimensioni reali. «Crediamo che il mare sia la nuova frontiera dell’energia – spiega Carlo Papa, chief innovation office di Enel Green Power – e questo progetto dimostra che in Italia ci sono ancora delle eccellenze che possono essere scovate. Questa nuova macchina è sicura per l’ambiente e per l’uomo, dato che gli interventi di manutenzione verranno fatti in superficie e non in profondità, è efficiente dato che riduce i costi di produzione ed è efficace dato che produce molta energia rispetto ad impianti a terra delle stesse dimensioni». La collaborazione di Enel Green Power con 40SouthEnergy non si fermerà al primo esemplare ma l’intenzione dichiarata è quella di arrivare a creare dei parchi marini. Soddisfatto anche il sindaco Filippeschi che commenta: «Sono contento che sia stata scelta Pisa per questa importante sperimentazione. Il futuro dipende da un nuovo modello di produzione energetica e questo tipo di investimenti non possono che essere ben accolti. È la dimostrazione che Pisa ha energie mentali che possono fare impresa ed è un riconoscimento anche al valore dell’area dei Navicelli stessa».