Lo ha sottolineato Edo Ronchi (Nella foto), presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, nel corso di un convegno organizzato dall’ Anev, osservando che l’Unione Europea progetta di arrivare dal 30% di elettricità prodotta da rinnovabili nel 2020 al 45-50% nel 2030.
«Queste indicazioni europee -ha detto Ronchi- secondo un possibile scenario tecnico, significherebbero per l’ Italia nel 2030 una produzione di 167 Twh di elettricità da fonte rinnovabile (il 45%) così ripartita: 29 Twh dal solare, 49 Twh dall’ eolico, 45 Twh dalle biomasse, 49Twh dall’idroelettrico e 14 Twh dal geotermico. La Germania, la Francia e la Gran Bretagna hanno già avviato questa discussione al 2030, una discussione necessaria perché nel settore dell’ energia un orizzonte decennale è insufficiente».
Ronchi ha ricordato che il Ministero per lo Sviluppo economico ha presentato una bozza di piano di azione nazionale per le energie rinnovabili e che tale bozza prevede di raggiungere l’ obiettivo del 17% del consumo finale di energia al 2020 con fonti rinnovabili. «Nella ripartizione prevista dalla bozza -conclude Ronchi- sono previsti 9,1 Mtep di elettricità da fonte rinnovabile che corrispondono a circa 106 Twh: un dato molto simile a quello proposto lo scorso anno dalla Fondazione, pari a 107 Twh».