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Dalla geotermia le bollicine per le bibite

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La Regione vieta nuove concessioni per estrarre dal sottosuolo l’anidride carbonica ad uso alimentare ma dà il via libera per ottenerla dagli impianti che producono energia. A Larderello il progetto pilota

Fonte: La Repubblica – Firenze

Autore: Ilaria Ciuti

PROPRIO mentre la Wmo, l’Organizzazione meteorologica mondiale, lancia l’allarme: «Attenzione, la terra sta bruciando, nel 2013 abbiamo raggiunto il record delle emissioni di gas serra, in testa la CO2, che alterano il clima», la Toscana si avvia verso un record all’incontrario. Per decisione, ieri , della giunta sarà il primo territorio, come spiegano in Regione, che da ora in poi non darà più nessuna concessione a che si scavi la terra per recuperare anidride carbonica per usi alimentari e vari. Restano valide le otto concessioni già date ma le due in attesa saranno cassate. Forte della peculiarità di essere uno dei pochi luoghi al mondo dove ci si procura energia elettrica dai getti di vapore che sbucano dai punti più caldi della crosta terrestre, la Toscana decide che da ora in poi chi voglia catturare CO2 per uso commerciale potrà farlo solo recuperandola dai fumi delle sue 33 centrali geotermoelettriche che le assicurano il 30% del fabbisogno di energia.
La Toscana sarà anche il primo posto nel globo, come annuncia la Regione, dove si sperimenterà in concreto la possibilità di catturare direttamente dalle centrali la Co2 da vendere sul mercato dove la si usa non solo per tutte le bevande gassate, dall’acqua minerale alla coca cola, ma anche per fermare la fermentazione del vino, depurare le acque reflue, conservare gli alimenti e perfino nella sanità come nei film horror per simulare la nebbia. L’esperimento aIl’avanguardia partirà ovviamente da Larderello, la terra più ricca di geotermia in regione, dove l’impresa Lampo Greengas spa di Pomarance ha ottenuto dalla Regione l’autouno rizzazione a estrarre CO2 dai fumi che sbuffano dalla centrale Valle Secolo, costituta da due impianti tra i più grandi del mondo: potenza120 megawatt. Il tutto gratis, l’impresa non dovrà più spendere per scavare ma solo per il confezio- namento di un business peraltro redditizio, visto, tanto per fare un esempio, che una bomboletta da 600 grammi per farsi le bevande gassate in casa costa 25 euro.
Gli uffici regionali stanno in questi giorni ultimando la concessione, dopodiché Enel Green Power, che è l’unica titolare delle concessioni geotermiche in Toscana, aprirà le porte all’impresa. Come Enel si è impegnata a fare gratuitamente con tutti coloro che ne facciano richiesta e abbiano l’autorizza- zione regionale. La Lampo Greengas investirà 11 milioni per l’impianto industriale di utilizzazione della CO2, creerà 20 posti di lavoro e recupererà dai fumi 70 mila tonnellate l’anno di CO2. Quante bastano a colmare il gap tra le 350.000 tonnellate l’anno richieste dal mercato nazionale e le 280.000 finora prodotte. Evitando così che l’Italia dipenda dalle importazioni. Se, poi, il milione e 827 mila tonnellate l’anno di CO2 sfornato dalle centrali toscane verrà ulteriormente utilizzato, potremmo anche diventare esportatori.
La giunta lo ha deciso su proposta del presidente Enrico Rossi, peraltro appena confermato, dall’indagine Monitoregione di Datamedia, anche per il secondo trimestre dell’anno come il presidente di Regione più amato in Italia, con una percentuale di gradimento del 56,5%. Spiega Rossi: «L’obiettivo è mettere fine all’assurdità di continue richieste di perforazioni sul nostro territorio mentre le centrali geotermiche della Toscana rilasciano in atmosfera quantitativi di CO2 superiori a quelli richiesti dal mercato nazionale». Sbagliato continuare a bucherellare il terreno: «Sfruttando, invece, la Co2 che esce dalle centrali – continua Rossi – otterremo tre risultati. Uno, metteremo fine alle richieste di perforazioni. Due, azzereremo le importazioni di questo gas da altri paesi europei. Tre, e non è poco, daremo un contributo alla lotta contro i cambiamenti climatici, che è una vera emergenza mondiale ».
Perché non pensarci prima? Perché solo ora si è presentato l’imprenditore disposto a abbandonare i metodi tradizionali. Verrà facilitato dall’accordo già stretto nel 2007 tra Regione e Enel Green Power per progetti di recupero della CO2 nelle centrali geotermiche in modo da impedirne lo spargimento in atmosfere. Tanto che adesso 27 delle 33 centrali toscane sono già munite di depuratore AMIS (Abbattitore di mercurio e idrogeno solforato) che renderà più semplice e meno costosa l’ulteriore depurazione del gas per usi alimentari.