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Dalla CISL Toscana un appello alla Regione per rilanciare gli investimenti sulla geotermia

Recce: «Aprire un tavolo per pianificare gli interventi sul fronte delle energie verdi e rinnovabili, a partire proprio dalla geotermia»

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Recce: «Aprire un tavolo per pianificare gli interventi sul fronte delle energie verdi e rinnovabili, a partire proprio dalla geotermia»


Il segretario generale della CISL Toscana, Ciro Recce, schiera il sindacato a supporto della geotermia, la fonte rinnovabile che da sola soddisfa il 30% circa della domanda di elettricità toscana, oltre a fornire 384 GWh di energia termica, distribuita principalmente attraverso i sistemi di teleriscaldamento che alimentano 9 Comuni geotermici sede d’impianto.

Dato che «la crisi con la Russia causata dall’invasione dell’Ucraina rende ancora più urgente trovare altre fonti di energia, e la strada delle rinnovabili è quella da seguire prioritariamente», Recce rivolge un appello alla Regione per chiedere di «aprire un tavolo per pianificare gli interventi, a partire dalla geotermia».

«Tutto l’Occidente e l’Italia in particolare stanno scoprendo, in questa situazione internazionale drammatica, la necessità di ridurre la dipendenza energetica dall’estero; noi in Toscana abbiamo una risorsa eccezionale e unica come la geotermia: coltiviamola come si deve, sarebbe da pazzi non utilizzarla a pieno», dichiara Recce.

Un traguardo che ad oggi è molto lontano: le risorse geotermiche profonde presenti nel sottosuolo della nostra regione, nell’area vulcanica amiatina e nell’area di Larderello, sono talmente estese da consentire il raddoppio della produzione geotermoelettrica toscana al 2050, consentendo di coprire il 60% del fabbisogno regionale.

«Tutti auspicano lo sviluppo delle energie rinnovabili – continua Recce – ma quando si cerca di passare dalle parole ai fatti purtroppo ci si scontra con ritardi (come quello sul rinnovo/proroga delle concessioni geotermiche), reticenze e una selva di no, che rischiano di farci perdere investimenti ingenti, posti di lavoro e parte della soluzione alla dipendenza energetica».

È la doppia morsa delle sindromi NIMBY & NIMTO, che sta frenando la realizzazione di nuove centrali – l’ultima delle 34 presenti in Toscana (Bagnore 4) è stata realizzata nel 2014 –, mentre da un recente incontro condotto proprio dai sindacati con Enel Green Power è emersa la fattibilità tecnica di realizzare nuovi impianti per almeno altri 200 MW oltre all’ammodernamento di tutte le centrali geotermoelettriche esistenti.