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Clima, Aria: Che aria si respira in Toscana

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La sintesi degli indicatori per PM10, PM2.5, ossidi di azoto e ozono raccolti dall’ARPAT nell’ultimo anno

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Sono quattro gli inquinanti che, -secondo i dati raccolti giornalmente dalle 37 stazioni dalla rete regionale di misura della qualità dell’aria della Regione Toscana gestita da ARPAT-, hanno mostrato criticità durante il 2016: i particolati PM10 e PM2,5, gli ossidi di azoto e l’ozono. Una panoramica di sintesi sull’intera annualità viene ora offerta dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana.

«Il valore limite relativo all’indicatore della media annuale di PM10, fissato dal D.Lgs. 155/2010 (40 µg/m3), è stato rispettato –affermano dall’ARPAT– in tutte le 33 stazioni della Rete Regionale attive nel 2016, con una concentrazione media regionale di 22 µg/m3, inferiore alla media del 2015 (30 stazioni attive) di 2 µg/m3». Inoltre, il limite «di 35 superamenti della media giornaliera di 50 µg/m3, nel 2016, è stato rispettato in 31 stazioni su 33 (pari al 94 %)», con il maggior numero di superamenti avvenuto nella zona di Prato-Pistoia, nella zona del Valdarno pisano e in quella della Piana lucchese.

Per quanto riguarda invece il PM2,5 il limite normativo «di 25 µg/m3 riferito all’indicatore della media annuale, nel 2016 è stato ampiamente rispettato in tutte le stazioni della Rete Regionale», con i valori più alti registrati nelle stesse aree interessate dai picchi di PM10. Confrontando poi «i dati medi registrati nel 2016 con quelli registrati nel 2015 stazione per stazione, per le 13 stazioni per le quali sono disponibili le due serie complete, si nota che i valori medi relativi all’anno 2016 sono inferiori per tutte le stazioni di rete regionale».

Il valore limite per il biossido di azoto (NO2), fissato «dal D.Lgs. 155/2010 pari a 40 µg/m3, è stato superato soltanto in due delle 34 stazioni della Rete Regionale attive», le stesse del 2015: le stazioni di traffico del Comune di Firenze, FI-Gramsci e FI-Mosse. «Dal confronto fra i dati medi annuali di NO2 degli anni 2015-2016 riferiti alla stessa stazione (sulle 32 stazioni attive entrambi gli anni), traspare –osservano in Arpat– una leggera diminuzione dei valori medi registrati per circa l’80 % delle stazioni, mentre per il restante 20 %, i valori sono rimasti invece costanti».

Infine, per quanto riguarda l’Ozono le elaborazioni dei dati del 2016 mostrano che nei confronti del valore obiettivo per la protezione della popolazione la situazione della Regione Toscana si conferma critica, sebbene «non siano stati rilevati superamenti della soglia di informazione di 180 µg/m3 come invece si era verificato nel 2015. Infatti nel 2016 in 5 stazioni su 10 si sono verificati più di 25 superamenti del valore obiettivo di 120 µg/m3», con i risultati maggiormente negativi accentrati nell’Agglomerato di Firenze, nella zona della Pianure Interne e in quella delle Pianure Costiere.