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Biologico: in Toscana crescono produttori e consumi

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Approvato il piano strategico per l’agricoltura biologica in Toscana: 25 milioni di euro in più

Fonte: greenreport.it

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Secondo un’analisi di  (Coldiretti Toscana sulla base dell’ultimo rapporto Sinab in Toscana c’è stato un nuovo balzo del biologico: «Crescono produttori (+12,3%), superfici e colture (+15,8%) in particolare l’olivicoltura (+9%), cereali (+41%) e vite (+6%). A spingere la crescita inarrestabile del biologico l’aumento del 20% degli acquisti di alimenti prodotti senza l’uso della chimica ed il contestuale boom dei consumatori che cercano la garanzia “Ogm Free”».

L’analisi di Coldiretti arriva all’indomani dell’annuncio dell’aumento di di 25 milioni di euro delle risorse stanziate per l’agricoltura biologica deciso la giunta regionale della Toscana su iniziativa dell’assessore Marco Remaschi.  In una nota la Regione spiega che «In risposta al bando del 2015 sull’agricoltura biologica (la misura 11 del Programma di sviluppo rurale per l’introduzione e il mantenimento dell’agricoltura biologica) a fronte di una dotazione finanziaria della misura di 17 milioni di euro erano pervenute richieste di poco inferiori ai 23 milioni di euro per 2059 aziende, a dimostrazione dell’interesse delle imprese agricole nei confronti del sistema biologico. Pertanto la giunta, al fine di soddisfare tutte le domande ammesse, ha deciso di aumentare l’impegno finanziario nel quinquennio di ulteriori 25milioni di euro rispetto a quanto previsto».

Remaschi sottolinea  che si tratta di «Una decisione assunta in considerazione del fatto che la valorizzazione dell’agricoltura biologica ha un ruolo fondamentale per favorire e incentivare un processo di cambiamento delle pratiche agricole, puntando come obiettivo sulla conservazione della biodiversità a livello di agroecosistema, sulla conservazione dei paesaggi, sulla riduzione dell’inquinamento delle risorse idriche, sul contenimento dell’erosione e della perdita di fertilità dei suoli, contribuendo anche alla riduzione dell’emissione dei gas serra. In Toscana sono circa 4.500 le aziende biologiche che fanno parte del sistema agricolo regionale e che contribuiscono quindi all’immagine della Regione Toscana quale territorio attento al vivere sano, alla cultura e alla tutela del paesaggio. Di qui l’impegno della Regione a incentivarle e sostenerle, in quanto valore aggiunto del settore».

Per Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana, «Il biologico è il segmento più dinamico della tavola dove i consumi sono praticamente raddoppiati con il 70% degli italiani è disposto a pagare di più un alimento del tutto naturale, il 65% per uno che garantisce l’assenza di Ogm, il 62% per un prodotto bio e il 60% per uno senza coloranti, secondo l’ultimo rapporto Coop. Un exploit da ricondurre  all’attenzione per il benessere, la forma fisica e la salute, oltre che la crescente diffusione di intolleranze alimentari. In Toscana le aziende agricole hanno scommesso, già da molto tempo, sulle produzioni biologiche ed i risultati di oggi dimostrano che hanno avuto ragione. E’ stata importante, per incentivare il bio, anche la politica della Regione Toscana che ha messo a disposizione delle imprese risorse importanti. La nostra rete di vendita di Campagna Amica ha impresso una notevole accelerazione al settore. Più del 10% degli acquisti effettuati ogni giorno nei nostri mercati sono prodotti biologici».

Dall’impennata della domanda di prodotti bio è scaturita una crescita anche dei produttori: in Toscana sono sempre di più le aziende agricole che hanno investito e investiranno sulle produzioni biologiche. Secondo il rapporto del Sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica «Alla fine del 2014, , sono 4.156 gli operatori, 455 in più rispetto ad un anno per una superficie complessiva destinata che ha raggiunto i 118 ettari: 2.621 sono produttori, 472 preparatori e 1.063 sono sia preparatori che produttori. La principale coltura sono le colture foraggere (32mila ettari) utilizzate nella zootecnica, segno che la qualità del comparto passa attraverso una alimentazione sana e bio, i cereali (19mila ettari) che hanno subito una vera e propria impennata, l’olivo (13mila ettari) e la vite (9mila ettari)».

Cldiretti evidenzia che «la regione con la più grande biodiversità agroalimentare è al sesto posto, in Italia, con il 13,90% delle superfici a biologico sopra le media nazionale (11,17%). E’ di questi giorni l’approvazione del piano strategico per l’agricoltura biologica frutto di un lungo lavoro di concertazione con Coldiretti, le associazioni di produttori biologici e le altre organizzazioni. Il piano prevede degli obiettivi specifici per la crescita del settore, sia in termini di mercato che di superficie dedicata all’agricoltura biologica, da raggiungere entro il 2020 con il supporto delle misure stabilite dai Piani di Sviluppo Rurale».

«Il documento programmatico trova il nostro pieno gradimento – conclude Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Toscana – poiché ha l’intento di promuovere ulteriormente l’uso dei prodotti biologici nella ristorazione ospedaliera e nelle mense scolastiche, alla promozione internazionale del bio Made in Italy anche studiando l’introduzione di un marchio distintivo, al rafforzamento dei controlli alle importazioni. Ora ci aspettiamo che non restino soltanto intenzioni ma si possano realmente raccogliere i risultati di questo strumento».

Il riscontro degli agricoltori è positivo e unanime, con la Cia che parla di «un risultato importante, che rafforza la strategia  della valorizzazione della qualità e sostenibilità dell’agricoltura toscana». «La delibera adottata ieri dalla Giunta regionale avrà un impatto significativo – sottolinea poi il presidente Anabio Toscana Piero Tartagni –, con migliaia di ettari in più coltivati secondo il metodo biologico in Toscana; un valore aggiunto per la nostra agricoltura, per l’ambiente, per il contrasto al cambiamento climatico. Grande soddisfazione quindi – conclude Tartagni  – per una scelta lungimirante e coerente con l’impianto e gli obiettivi del PSR della Regione Toscana».