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Amiata, Vino, olio e castagne: raccolti ok

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Dopo un’annata negativa i produttori dell’Amiata tirano finalmente un sospiro di sollievo

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Autore: Fiora Bonelli

Vino, olio, castagne, la “trimurti della vita” come si chiamano in Amiata i tre prodotti principe del territorio collinare montano. E questo 2015 parrebbe voler riscattare l’annata catastrofica del 2014 quando furono praticamente azzerati i raccolti di castagne e olive e decimati quelli dell’uva. Invece il 2015 a detta di molti sembra essere più generoso, anche se non mancano ombre, soprattutto per i castagni. «Per ciò che riguarda il cinipide – spiega un grossista – la cosa sembrerebbe regredire. Il timore è per la muffa interna alle castagne che ci impedì, l’anno scorso, di vendere quasi del tutto il prodotto amiatino. Quest’anno ci sono casi del genere, ma ci sono anche castagne schiettissime e di ottimo valore commerciale. Quindi, siccome la castagnatura sta appena iniziando, suppongo che vi siano solo zone molto circoscritte a essere interessate da questo fungo interno alla castagna. Per lo più speriamo che le castagne siano sane. Per adesso quelle che stiamo comprando sono bellissime». Bellissime sono anche le olive, secondo i produttori e quest’anno pare che la mosca olearia che ha azzerato il prodotto dello scorso anno, colpisca in percentuale limitata rispetto al 2014: «Sono olive grosse e belle – spiega Margherita Carletti – non ce ne sono in quantità eccezionale come alcune annate, ma faremo un raccolto normale. In alcune zone hanno allegato di più e in altre di meno, ma tutto sommato ci contentiamo. Faremo un buon raccolto». E qualcuno le olive le sta già raccogliendo, sebbene sia ancora presto, tanto che la prima festa d’autunno dell’Amiata, quella della sagra della bruschetta di Montegiovi ruota tutta attorno all’olio nuovo di prima spremitura. E i ristoranti propongono delizie del palato pensate intorno all’olio nuovo, come la Poderina di Montegiovi che in occasione della festa della bruschetta propone un tris di bruschette tutte con l’olio novello. Ed infine la vendemmia. La maggior parte dei viticoltori sta aspettando ancora qualche giorno per vendemmiare il sangiovese, ma chi ha antichi vitigni ha già vendemmiato: «L’uva con cui facciamo il vino con le antiche uve e procedimenti identici a quelli dei nostri nonni è già stata vendemmiata – spiega Rezio Bonelli – e quest’anno devo dire che questa tipologia di uve è eccezionale, ma in verità lo è tutta quanta l’uva. Questi grappoli degli antichi vitigni nella conca fra Montegiovi e Seggiano li abbiamo colti prima perché erano maturi al punto giusto. Ci verrà un vino ottimo, proprio come quello dei nostri nonni, secondo metodi tradizionali ereditati da loro. Ho vendemmiato ieri l’altro e molto rapidamente: così la mattina seguente i caprioli, i tassi, le spinose, le ghiandaie, le cornacchie, le tortorelle dal collare, i fagiani, gli storni hanno avuto una brutta sorpresa. Non hanno più trovato da mangiare nelle mie vigne, come di consueto: l’uva non c’era più, ora è in cantina», chiude con una battuta Bonelli, alludendo alla presenza di numerose specie animali che amano cibarsi di uva e depauperano fra i timori dei viticoltori, filari e filari di vigne.