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Al Festival dell’economia civile protagonisti i Comuni geotermici e la CCER

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La prima edizione, promossa da Legambiente a Campi Bisenzio, alla scoperta di un’economia più solidale ed ecologica. Ospiti anche due soci della Comunità del Cibo a Energia Rinnovabile della Toscana.

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

Il Festival dell’Economia Civile -svoltosi a Campi Bisenzio tra il 17 e il 19 Novembre scorsi- ha chiuso la sua prima edizione: promosso dal Comune, Legambiente, Scuola di Economia Civile e Anci Toscana con il patrocinio della Regione Toscana e della Città metropolitana di Firenze, il Festival ha rappresentato l’occasione per raccontare un cambiamento già in atto nel Paese e promuovere i sei "cantieri" dell’economia civile (welfare comunitario, consumo consapevole, sviluppo sostenibile, rigenerazione urbana, ente pubblico attore attivo, nuovo lavoro giovanile, raccontati in altrettanti laboratori del Festival).

C’è un’Italia che va oltre la crisi e riparte dall’economia civile: una nuovo tipo di economia solidale ed ecologica, che piace e convince, e per la quale sono stati presi ad esempio le realtà dei Comuni geotermici toscani e la Comunità del cibo a energie rinnovabili.

Ad esempio il Comune di Castelnuovo Val di Cecina (PI), tra i comuni toscani 100% rinnovabili, premiato da Legambiente nel rapporto “Comuni rinnovabili 2016”, che si distingue per l’utilizzo di impianti geotermici. All’interno del Festival sono spiccate le esperienze delle cooperativa di comunità come quella Parvus Flos con tre sedi nei Comuni di Radicondoli (SI), Monterotondo Marittimo (GR) e Castelnuovo Val di Cecina (PI), che produce fiori e piante con metodo biologico, utilizzando il calore geotermico per il riscaldamento delle serre, soddisfacendo un fabbisogno di calore per il riscaldamento delle serre pari a circa 9.500 MWh/anno. Oppure l’attività dell’azienda biologica Poderina Toscana, nel comune di Castel del Piano (GR), alle pendici del Monte Amiata e produttrice di olio i.g.p. e vino d.o.c.: al fine di garantire la copertura dei propri fabbisogni energetici –sottolineano dal Festival– si è dotata di un impianto fotovoltaico da 19,8 kW in grado di produrre circa 25.000 kWh a fronte di circa 18.000 kWh di consumo annuo, con l’energia in eccesso che viene immessa in rete e remunerata con la modalità dello scambio sul posto.

Entrambe le realtà -Parvus e La Poderina- fanno parte della CCER-Comunità del Cibo a Energia Rinnovabile della Toscana che si autodefinisce come “…la prima Comunità mondiale del cibo ad energia pulita e rinnovabile che opera nel settore agroalimentare e che insiste sui metodi di produzione oltre che sui prodotti, ed è composta da imprenditori che hanno come priorità quella della sostenibilità ambientale” e che impone ai propri aderenti -tra le altre cose- l’utilizzo in maniera “prevalente” di energia rinnovabile nell’ambito dei processi produttivi.

Esempi per la nuova frontiera di un radicale cambiamento sui cui il Festival ha voluto accendere riflettori: già oggi in Italia abbiamo oltre 850mila impianti da fonti rinnovabili distribuiti in tutti i comuni Italiani e ben 39 municipi “100% rinnovabili”, dove le energie pulite soddisfano tutti i consumi e riducono le bollette di cittadini. In Toscana, con in Comuni geotermici e la CCER, le esperienze d’eccellenza già non mancano.