Home Cosvig SestaLab: in arrivo 2,7 milioni di euro per potenziare il ramo d’azienda...

SestaLab: in arrivo 2,7 milioni di euro per potenziare il ramo d’azienda CoSviG

Siglato l’Accordo di programma tra il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche e Regione Toscana. Il vicepresidente del CdA, Emiliano Bravi annuncia: «Ci saranno ulteriori investimenti per circa 20 milioni di euro da qui al 2024, in parte fondi privati ma soprattutto pubblici, per renderci all’avanguardia nel mondo»

1548
0
CONDIVIDI

«Spesso si dice che il pubblico non funziona: non funziona quando non vogliamo farlo funzionare. SestaLab con CoSviG dimostra al contrario di essere all’avanguardia nel mondo».

Con queste parole, Emiliano Bravi – vicepresidente del Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche e sindaco uscente di Radicondoli – , saluta con soddisfazione la firma dell’Accordo di Programma siglato nei giorni scorsi a Firenze con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, grazie al quale si profila per CoSviG SestaLab un ulteriore investimento da 2,7 milioni di euro, uno dei quali co-finanziato dalla Regione Toscana.

Quella di SestaLab è una storia di successo che inizia nel 2013, quando Enel – fino a quel momento proprietaria della struttura – manifesta la volontà di chiusura o cessione del sito.

È a questo punto che si fa avanti la Regione Toscana insieme alla stessa Enel, Nuovo Pignone, Ansaldo Energia e CNR, siglando un protocollo d’intesa per il salvataggio ed il rilancio.

Un rilancio che ha coinvolto anche i Comuni toscani dell’area geotermica i quali, utilizzando le risorse provenienti dai contributi per la geotermia, hanno investito 10 milioni di euro di risorse pubbliche per l’acquisto del Laboratorio.

La Regione, in virtù del protocollo, ha supportato l’operazione con un finanziamento di 7,3 milioni di euro per l’ammodernamento e il potenziamento delle caratteristiche tecniche dell’impianto stesso; considerato dunque il milione messo a disposizione dalla Regione per l’accordo di programma, l’ammontare totale dell’operazione ammonta a 18,3 milioni di euro di risorse pubbliche, per una realtà dove oggi lavorano 34 giovani professionisti altamente specializzati e che può vantare tra i propri clienti aziende provenienti dall’UE, ma anche da Paesi extraeuropei come gli USA, la Cina e la Corea del Sud, solo per citarne alcuni.

Oggi il ramo d’azienda CoSviG SestaLab, oltre ad aver maturato una leadership globale nell’ambito dei test per le turbine a gas è un centro di eccellenza ed attrattore tecnologico dell’intera area geotermica tradizionale, per lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia per i sistemi di teleriscaldamento, per la produzione energetica da fonti rinnovabili, per il riscaldamento attraverso la tecnologia della pompa di calore e per la produzione di impianti geotermici.

«Tutto questo – aggiunge Bravi – è per CoSviG uno step, non un punto d’arrivo: ci saranno ulteriori investimenti per circa 20 milioni di euro da qui al 2024, in parte fondi privati ma soprattutto pubblici, per renderci all’avanguardia nel mondo».

E in partenza c’è già l’investimento oggetto di accordo di programma con la Regione. Come spiegato da Rossi e Bravi, il progetto – presentato da CoSviG ad ottobre 2018 – prevede la realizzazione della nuova Cella 3 per test su combustori per turbine a gas all’interno del Sesta Lab. La costruzione del nuovo fabbricato avverrà in due lotti, per un investimento totale di 4,7 milioni di euro circa. L’accordo riguarda solo il primo lotto per il quale, a fronte di un investimento di quasi 2,7 milioni di euro, la Regione metterà a disposizione 1 milione di risorse POR FESR 2014-2020 Linea 1.5.1 ‘Sostegno alla infrastrutture della ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi regionali’. Il lotto 2, relativo al compressore, sarà oggetto di un nuovo accordo di programma. In base al cronoprogramma, CoSviG si impegna a realizzare il lotto 1 del nuovo fabbricato entro il 30 giugno 2020.

«Siamo felici di questa collaborazione con la Regione – conclude Bravi – non solo per i finanziamenti che permettono un continuo sviluppo, ma anche perché il rapporto con l’istituzione come anche con gli stakeholder sta funzionando. Lo dimostra l’interesse di nuove multinazionali di settore e non da ultimo il fatturato di SestaLab: siamo passati da 4 milioni di euro circa nel 2014 a 8,6 nel 2018. Numeri che mostrano come il lavoro fatto dall’ente pubblico può funzionare bene: in Italia non si parla mai di politica industriale, ma la Regione insieme ai Comuni dell’area geotermica sta facendo politica industriale non soltanto a livello di area locale o regionale, ma rendendo l’Italia all’avanguardia nel mondo nella sperimentazione delle turbine per l’oil&gas. Questo significa occasioni di diversificazione economica per il territorio, e la possibilità di nuove assunzioni per profili qualificati».