Home Geotermia Storia della geotermia – …dal 1986 ad oggi.

Storia della geotermia – …dal 1986 ad oggi.

La legge 896 del 1986 pose la questione della gestione dei contributi geotermici da parte dei comuni interessati. E fu anche per questo che nel 1988 nacque, proprio per iniziativa di alcuni Comuni dell’area geotermica tradizionale, il CoSviG – Consorzio per lo Sviluppo Geotermico.

Inizialmente sorto con lo scopo di per promuovere iniziative di sviluppo socio economico sul territorio e facilitare tutti gli adempimenti tecnici e finanziari legati ai contributi relativi all’utilizzo della risorsa geotermica, nel corso degli anni il ruolo del Consorzio si è fatto via via più complesso, arrivando ad abbracciare un orizzonte molto più ampio e variegato anche come braccio operativo della Regione Toscana per lo sviluppo sostenibile, impegnandosi nella valorizzazione della produzione e dell’utilizzazione delle energie rinnovabili e nella promozione delle tecnologie ambientali, tanto da mutare denominazione e divenire Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, ponendo in primo piano lo sviluppo e la crescita delle aree comunemente caratterizzate dalla presenza di questa fonte rinnovabile, in un’area a cavallo delle province di Grosseto, Pisa e Siena.

Non solo geotermia, dunque, ma crescita sostenibile.

Un percorso che ha portato alla realizzazione di numerose iniziative che avevano proprio nella sostenibilità – non esclusivamente o necessariamente basate solo sulla geotermia e sui parametri energetici – il proprio denominatore comune.

Come la promozione e partecipazione diretta alla creazione della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili della Toscana nel 2009 – associazione che raccoglie produttori della filiera agroalimentare toscana decisi ad utilizzare nei propri processi energie rinnovabili, e materie prime provenienti dal territorio regionale – resa possibile anche grazie ad un’intesa con Slow Food Toscana e Fondazione Slow Food per la Biodiversità

O come ancora, nell’Aprile di quello stesso anno, l’inaugurazione da parte di CoSviG, nei pressi di Montecatini Val di Cecina, di un proprio parco eolico.

Il parco – denominato “La Miniera” dalla località nei pressi della quale si erge – constava, al momento della sua entrata in funzione, di 6 aerogeneratori LTW77 da 1,5 MW ciascuno, in grado di esprimere una potenza totale di 9 MW.

Successivamente, la concessionaria ha realizzato in proprio un ampliamento del parco, installando 5 ulteriori aerogeneratori per una potenza aggiuntiva di 7,5 MW raggiungendo una potenza installata totale di 16,5 MW.

Una realtà sostenibile che consentì, da un lato di accrescere la quota regionale di produzione energetica da FER, con positive ricadute in termini di mancate emissioni di CO2 e di risparmio in termini di TEP, e, dall’altro, attraverso i contributi compensativi versati al comune di Montecatini Val di Cecina, di ridurre in maniera consistente l’importo di alcune imposte e tasse, in maniera anche da contrastare l’emorragia di popolazione che i piccoli comuni spesso si trovavano – e ancora si trovano – a dover fronteggiare.

Ma negli altri comuni delle aree geotermiche, tuttavia, era ancora la geotermia la regina delle fonti rinnovabili.

Una fonte, divenuta importantissima non solo per questi territori che, tradizionalmente, da più di un secolo e mezzo beneficiavano delle ricadute economiche ed occupazionali ma anche in termini di benessere e qualità della vita.

La produzione geotermoelettrica, infatti, stava continuando a crescere, diventando una voce sempre più importante nel contributo al soddisfacimento del fabbisogno energetico elettrico regionale.

Con il passare del tempo, infatti, i vecchi gruppi di produzione venivano sostituiti con nuovi più potenti e performanti, e nuove centrali sostituivano i vecchi impianti.

Basti pensare che se nel 1996 si potevano contare 23 centrali geotermoelettriche, con una potenza installata di circa 680 MW e una produzione di circa 3,7 TWh, nel 2003 le centrali erano divenute 34, con una potenza installata di più di 860 MW e una produzione che si aggirava intorno ai 5,35 TWh, per un tasso di incremento nella produzione di oltre il 40%.

Ad oggi, le centrali sono 34, con una potenza installata di circa 950 MW e una produzione che oltrepassa i 6 TWh, ovvero oltre il 30% del fabbisogno elettrico toscano, e circa l’80% della produzione elettrica da FER della Toscana.

Questi risultati sono stati possibili anche grazie all’Accordo Generale sulla Geotermia del 20 Dicembre 2007 e ai successivi accordi attuativi – 2008 e 2009 – che hanno ridisegnato un ruolo da protagoniste per la Regione Toscana e gli Enti Locali delle aree geotermiche.

L’azione unitaria dei soggetti pubblici ha, infatti, consentito di compiere un vero e proprio salto di qualità per quanto riguarda le attività legate all’uso della risorsa geotermica, migliorando sensibilmente gli aspetti e le ricadute economiche, ambientali e sociali.

Oltre alla crescente importanza assunta dalla produzione geotermoelettrica nell’economia e nella vita regionale, è necessario senza menzionare gli Usi Diretti, ovvero l’utilizzo della frazione calore della geotermia che – oltre ad alimentare reti di teleriscaldamento di cui beneficiano più di 10mila utenti – serve una filiera serricola (oltre 30 ettari), agroalimentare, floricola e dell’artigianato.

Importante anche la filiera turistica, valutata intorno alle 60mila presenze annue. In questo caso, le manifestazioni naturali, e gli scenari infernali, come le architetture industriali, sono lo scenario unico ed irripetibile di una risorsa profondamente connessa al territorio e da esso imprescindibile.

Così, le centrali – sia quelle dismesse che quelle in funzione – divengono palestre di inventiva artistica in cui la luce, spesso, è protagonista in una vera e propria valorizzazione post-industriale.

O ancora i refrigeranti, o le stesse manifestazioni naturali, divengono scenario, arena e palco naturale in cui acclamati artisti di fama internazionale giocano con il contesto di un ambiente unico ed irripetibile.

Una geotermia, quella italiana e toscana, che dalla terra ha origine e che in quella terra respira e vive insieme alla sua gente.

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