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Geotermia: Il GSE conferma, alla geotermia il 2% di tutti gli incentivi alle rinnovabili non fotovoltaiche

Il Gestore dei Servizi Energetici ha aggiornato le stime relative all’anno in corso. In attesa del FER2

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Il Gestore dei Servizi Energetici ha aggiornato le stime relative all’anno in corso. In attesa del FER2


Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) è tornato nei giorni scorsi ad aggiornare il contatore delle fonti rinnovabili: al 31 agosto il costo indicativo medio calcolato risulta pari a 5,265 miliardi di euro, un ammontare che va confrontato con il tetto annuale di 5,8 miliardi di euro, ed è in lieve riduzione rispetto alla pubblicazione precedente principalmente per i segnali di rialzo del prezzo dell’energia sui mercati forward.

Come noto, il contatore rappresenta infatti lo strumento che consente di visualizzare il costo indicativo annuo degli incentivi riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici, compresi quelli geotermici.

Guardando proprio al comparto geotermoelettrico, il GSE stima come costo annuo degli incentivi 91,9 milioni di euro da ex Certificati verdi, 17,5 dagli incentivi introdotti dal Dm 6/7/2012, e infine 1,5 milioni di euro dagli incentivi previsti dal Dm 23/6/2016.

In tutto si arriva dunque a 110,9 milioni di euro su base annua – una cifra invariata rispetto a questo stimato dal GSE al 30 giugno – ovvero il 2,07% di tutti gli incentivi che il GSE stima di erogare alle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico.

Quelli dedicati alla geotermia sono peraltro incentivi in progressivo decremento, come stabilito dalla normativa in vigore, mentre, come noto, il decreto FER1 sulle rinnovabili – pubblicato nella Gazzetta ufficiale 185, lo scorso 9 agosto non contempla il rinnovo degli incentivi dedicati a questa fonte rinnovabile, che è slittato all’interno del decreto FER2 ancora in fase di elaborazione.