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Rinnovabili, geotermia: presto le “linee guida” del governo e la revisione degli incentivi

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Il governo avvierà a breve le procedure di mappatura del territorio italiano, per le varie tipologie di impianti geotermici, identificando le aree potenzialmente sfruttabili in linea con la strategia energetica nazionale e con quella europea.

Fonte: Alternativa Sostenibile.it

Autore: Rosamaria Freda

Ma non è tutto. Entro sei mesi i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico emaneranno le "linee guida" che individuino nell’ambito delle aree ritenute idonee anche i criteri generali di valutazione, finalizzati allo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni che l’attività geotermica comporta sul bilancio idrologico complessivo, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell’aria, all’induzione di micro sismicità.

E’ quanto prevede la mozione approvata dalle commissione riunite della Camera Ambiente e Attività produttive che porta la firma di un nutrito gruppo di parlamentari, appartenenti ad entrambi gli schieramenti, capeggiato da Chiara Braga del Pd. 

Il documento impegna inoltre il governo a rilasciare, a seguito dell’emanazione delle linee guida, tutte le autorizzazioni per i progetti di impianti geotermici, comprese quelle relative ai procedimenti in corso e a far sì che, nella valutazione di impatto ambientale (Via), si tenga conto in particolare delle implicazioni che l’attività geotermica comporta relativamente al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell’aria, all’induzione di micro sismicità.

L’esecutivo assumerà inoltre iniziative volte a ridurre i tempi procedimentali per le autorizzazioni, in modo da consentire lo sviluppo delle attività finalizzate all’utilizzo di nuove tecnologie per lo sfruttamento della risorsa geotermica, ad esclusivo onere finanziario dei privati, per poter riportare il settore a competere nel mondo come leader dell’energia rinnovabile. Verrà inoltre favorito lo sviluppo e la diffusione della geotermia a bassa entalpia, ossia ad impianti che sfruttano il calore a piccole profondità, per l’importante contributo che può dare alla riduzione del fabbisogno energetico del patrimonio edilizio italiano.

 Il governo punterà anche alla revisione degli attuali meccanismi incentivanti garantiti al geotermico, in quanto fonte rinnovabile, in modo da sostenere maggiormente quelle a minore impatto ambientale e assumerà iniziative dirette ad armonizzare i diversi regimi di incentivazione previsti attualmente per gli impianti geotermici pilota e quelli ad autorizzazione regionale utilizzanti le stesse tecnologie. 

Verrà inoltre inserita nella regolamentazione, con opportune penali, l’obbligo della sigillatura del pozzo in modo da evitare la possibilità di scambio di fluidi tra falde idriche diverse e l’obbligo di evitare il depauperamento della risorsa idrica di falda e di superficie sia in termini quantitativi che qualitativi e verranno assunte iniziative dirette a subordinare il rilascio delle autorizzazioni alla stipula di una polizza fidejussoria a garanzia di eventuali danni all’ambiente, alla salute pubblica e alle attività produttive circostanti. 

 Sì anche al pieno coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazioni locali nel processo decisionale in modo da favorire l’eventuale applicazione del principio di precauzione e disco verde anche ad iniziative normative che puntino, sia per gli impianti già a regime e per quelli che eventualmente verranno realizzati, alla messa in atto del sistema di controlli ambientali effettuati dalla competente Agenzia Regionale per la Protezione ambientale, a spese del concessionario, volti a verificare (pena la sospensione della concessione) che le attività geotermiche non incidano sul chimismo delle acque destinate al consumo umano.