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Rinnovabili elettriche non intermittenti figlie di un dio minore?

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Secondo gli Amici della Terra, nella Strategia energetica Nazionale le rinnovabili elettriche non intermittenti, quali la geotermia, dovrebbero essere maggiormente valorizzate

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La Strategia Energetica Nazionale (SEN) varata dal Governo è in fase di consultazione pubblica sul sito del Ministero dello Sviluppo e gli Amici della Terra hanno reso note le loro osservazioni.

Gli ambientalisti, compagine italiana dell’associazione internazionale Friends of the Earth, premettono di condividere “diversi significativi passaggi della Sen”, dal momento che “nei capitoli relativi a fonti rinnovabili ed efficienza energetica, riportano analisi, valutazioni e proposte che gli Amici della Terra condividono e su cui si sono espressi e impegnati da almeno quattro anni attraverso la propria campagna Efficienza Italia.

In particolare, si legge nella nota stampa- “la SEN riconosce: l’efficienza energetica come “prima priorità” sia in ragione delle sue potenzialità, sia per le ricadute sulla filiera economica nazionale; che le fonti rinnovabili termiche sono state, finora, “piuttosto trascurate”; che “incentivi generosi” alle fonti rinnovabili elettriche hanno generato “costi significativi per il sistema”.

Quindi una prima osservazione che l’associazione fa alla SEN riguarda “la necessità che siano elaborate precise analisi costi/benefici per valutare l’efficacia degli incentivi per l’efficienza energetica, per le rinnovabili elettriche e per quelle termiche, sia di quelli elargiti fino ad oggi, sia di quelli che la SEN propone da qui al 2020 e oltre“.

Nelle SEN, si prevedono incentivi aggiuntivi per l’efficienza energetica pari a 15 miliardi di euro e per un risparmio di energia finale aggiuntiva pari a circa 70 Mtep al 2020. Per le rinnovabili termiche gli incentivi aggiuntivi sono pari a circa 6 miliardi per 40 Mtep aggiuntivi, mentre per le rinnovabili elettriche ammontano a 28 miliardi di euro, con l’obiettivo di sviluppare al 2020 ulteriori 20 Mtep.

Anche limitandoci ad una valutazione di semplice congruità –scrive l’associazione- appare evidente lo sbilanciamento di tali valori. Infatti, 1 Mtep se è prodotto da rinnovabili termiche riceve incentivi pari a 150 milioni di €/, se è ottenuto tramite un’attività di efficientamento energetico riceve poco di più 210 milioni di €, mentre se è prodotto da rinnovabili elettriche arriva a 1.400 milioni di €”.

Per le rinnovabili elettriche –osservano gli ambientalisti- non si chiarisce quale sia il peso, in termini di costi degli incentivi in bolletta, delle scelte già compiute (e irreversibili) e quello delle decisioni ancora da prendere. Ci sono ancora margini (anche se ridotti rispetto al passato) per allocare risorse, in modo più efficace, all’incentivazione dell’efficienza energetica e delle rinnovabili termiche. L’affermazione che la spesa di 12,5 miliardi di euro per gli incentivi alle fonti rinnovabili elettriche durerà per 20 anni (e che dei 250 miliardi cumulati al 2031, 170 sono riservati al fotovoltaico) è del tutto contraddittoria con le leggi e i decreti emanati e con gli stessi intenti della SEN di voler riequilibrare gli incentivi in favore delle termiche e dell’efficienza“.

In termini di proposte specifiche gli Amici della Terra chiedono che “dopo le aste (2015) e dopo il V conto energia (2016) cessino gli incentivi per le rinnovabili elettriche intermittenti e che le risorse residue per il settore elettrico (quelle che via via si libereranno) privilegino le fonti non intermittenti e con maggiore ricaduta sull’economia italiana, come la geotermia, o con alto indice di efficienza come gli impianti di cogenerazione a biomasse derivate da residui dell’agricoltura o dell’industria alimentare, prodotte localmente“

Infine viene formulata una proposta di modifica degli obiettivi per le fonti rinnovabili al 2020.

Si assume –scrivono- lo scenario/obiettivo di evoluzione dei consumi di energia indicati dal PAN (Piano d’Azione Nazionale n.d.r.) e si condivide il nuovo obiettivo nazionale globale 2020 del 20% di consumi coperti da fonti rinnovabili proposto dalla SEN. In questo contesto si propone di aumentare al 22% l’obiettivo 2020 delle rinnovabili termiche (che è indicato al 19% nella SEN), e di ridurre al 31% quello delle rinnovabili elettriche (che è indicato al 37% nella SEN)”.

Così facendo “verrebbe dato un chiaro segnale di discontinuità rispetto al precedente ciclo di politiche per l’efficienza energetica e le rinnovabili. Tale scelta consentirebbe sempre di raggiungere l’obiettivo del 20% nel 2020, privilegiando con chiarezza le rinnovabili termiche che sicuramente possono svilupparsi nella misura proposta con minori costi di incentivazione e maggiori ricadute per l’economia italiana rispetto alle rinnovabili elettriche“.