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La geotermia si fa strada anche nelle isole tropicali

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Nell’isola caraibica di Nevis è stato pianificato un progetto da 8,5 megawatt per la cui costruzione saranno stanziati 55 milioni di dollari; nelle isole Fiji verrà installata la prima centrale geotermica locale.

Fonte: Zeo Emission News

Autore: a.b.

Le isole tropicali tradizionalmente sono le mete ideali per vacanze da sogno, tra palme, sabbia candida e mare cristallino.  Ora però fanno parlare di sé non solo per il loro fascino naturalistico ma perché stanno dimostrando una certa attenzione alle energie rinnovabili e, in particolare alla geotermia. Proprio in questi giorni l’azienda caraibica West Indies Power Holdings ha pianificato un progetto per una centrale geotermica da 8,5 megawatt sull’isola di Nevis, appartenente alla federazione di Saint Kitts e Nevis, nel mar dei Caraibi. Per la sua realizzazione la società richiederà un prestito di 55 milioni di dollari all’istituto bancario statunitense Export Import Bank of the United States.
Sempre nell’area tropicale, ma questa volta nelle isole Fiji, in Oceania, sarà creata la prima centrale geotermica dello Stato, a Savusavu, nel nord dell’arcipelago. Tim Daniel, amministratore delegato e direttore della Geothermal Electric, che realizzerà l’impianto, ha affermato che “se vi sarà abbastanza calore sotterraneo per produrre il vapore per la generazione di elettricità, l’azienda intende installare una seconda centrale a Labasa". Le Fiji, sempre secondo la società, trae la metà della sua energia elettrica dall’idroelettrico, quando le pioggie sono abbondanti: ciò la pone tra le nazioni che utilizzano maggiormente fonti rinnovabili. Il problema è che l’altra metà del suo fabbisogno energetico proviene da combustibili fossili. “Il calore geotermico potrebbe presto integrare l’energia idroelettrica per la produzione di energia elettrica; questa sarà la chiave per trasformare l’economia delle Fiji e aumentare notevolmente la ricchezza della sua popolazione” spiega la Geothermal Electric sul proprio sito web.