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Kyoto club propone di eliminare l’Ici per gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili

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Gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili devono essere considerati strutture di pubblica utilità e quindi non sottoposti alle tassazioni comunali come “opifici”.

Fonte: Greenreport

Autore: Greenreport

Questa la proposta che viene da Kyoto
Club che insieme alle associazioni di categoria e ambientaliste,
chiede esplicitamente di abolire l’Ici per questi impianti. Alla base
di questa considerazione fatta da Leonardo Berlen, responsabile
comunicazione del Kyoto Club, a “Key Energy” (fiera
internazionale per l’energia e la mobilità sostenibile, il clima e
le risorse per un nuovo sviluppo) in corso a Rimini, la necessità di
raggiungere l’obiettivo di 15 gigawatt dal solare al 2020. Questa
decisione tra l’altro è già stata presa dall’Agenzia del territorio
di Bologna ed ora Kyoto Club, la  porterà all’attenzione delle
Agenzie territoriali e delle Commissioni parlamentari competenti.

Intanto in occasione del convegno è
stato fatto il punto sulle realizzazioni di impianti fotovoltaici in
Italia: siamo quasi a quota 1.000 megawatt di potenza in esercizio e
a 50.000 impianti realizzati. «L’ energia elettrica generata dal
sole è oggi una realtà, anche grazie agli incentivi pubblici del
Conto energia – ha sottolineato Maurizio Cuppone della direzione
operativa del Gse, Gestore servizi elettrici – La Puglia è la prima
regione per potenza installata, la Lombardia svetta invece per numeri
di impianti. In totale contiamo di arrivare a 900 megawatt in tutto
il Paese entro la fine dell’anno».

Al convegno è stato analizzato
presente e futuro del fotovoltaico. Le aziende sono state
rappresentate da  Daniele Togni, socio di Anie/Gifi, gruppo
Imprese fotovoltaiche italiane «Entro fine anno il Ministero emanerà
la bozza di rinnovo del Conto energia – ha informato Togni –
l’industria fotovoltaica è in forte crescita, ma ha bisogno ancora
di sostegni pubblici, seppure in misura minore».

Guarda avanti invece Paola Delli
Veneri, ricercatrice della sezione Fotovoltaica dell’Enea: «Il film
sottile permetterà a breve di ridurre i costi per questa energia
rinnovabile mentre oggi il silicio cristallino è ancora la
tecnologia consolidata su cui puntare. E nuovi materiali quasi
fantascientifici per il fotovoltaico sono allo studio dell’Enea:
prevediamo siano disponibili non prima di una trentina d’anni». Ciò
conferma come sia necessario investire oggi in ricerca se davvero
vogliamo puntare all’affermazione della green economy.