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In Danimarca sta nascendo il teleriscaldamento geotermico più grande dell’Unione Europea

«L'energia geotermica è verde ed un tassello importante in un sistema energetico moderno ad emissioni zero»

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«L’energia geotermica è verde ed un tassello importante in un sistema energetico moderno ad emissioni zero»


Gli edifici rappresentano il 13% di tutte le emissioni di gas serra nell’UE, pari a 432 mln di ton di gas serra ogni anno, e le rinnovabili come la geotermia rappresentano l’opzione più importante sul tavolo per coniugare minori emissioni con risparmi per i cittadini.

Una scommessa su cui la Danimarca punta molto: la società danese Innargi ha infatti stipulato un accordo trentennale per sviluppare e gestire il più grande impianto di teleriscaldamento geotermico dell’UE, nella città di Aarhus.

«È fondamentale ripensare le nostre fonti di riscaldamento e mettere in gioco la geotemia quando si pianifica il mix energetico del futuro – commenta il CEO di Innargi, Samir Abboud – Vediamo un enorme potenziale per il riscaldamento geotermico in molte città europee che stanno lottando per raggiungere gli obiettivi climatici. Riteniamo che paesi come Danimarca, Germania e Polonia offrano le giuste condizioni del sottosuolo per ridurre significativamente la necessità di carbone, gas e biomassa importata. L’accordo trentennale è un primo passo importante del nostro viaggio: siamo molto lieti di vedere il forte sostegno del governo danese e del comune di Aarhus, inclusa la fiducia nel nostro team e nella nostra tecnologia, per sviluppare quello che diventerà il più grande impianto geotermico dell’UE».

La sfida è ambiziosa: nel Comune di Aarhus abitano 330mila cittadini e il 95% delle famiglie è già allacciato ad un sistema di teleriscaldamento, ma l’obiettivo è rendere il sistema più sostenibile proprio grazie alla geotermia.

Grazie a una capacità installata prevista di 110 MW, la geotermia punta a soddisfare il 20% della domanda di teleriscaldamento di Aarhus, e le emissioni annuali di CO2 dovrebbero essere ridotte fino a 165.000 tonnellate.

Se tutte le valutazioni preliminari andranno a buon fine – Innargi ora perforerà i primi pozzi esplorativi, per confermare che il sottosuolo sia effettivamente in grado di fornire il calore previsto –, l’impianto geotermico sarà completato nel 2029 e avrà una vita operativa di almeno 30 anni.

«L’energia geotermica è verde ed un tassello importante in un sistema energetico moderno ad emissioni zero – spiega l’assessore all’Ambiente e alla Tecnologia di Aarhus, Steen Stavnsbo – Con l’energia geotermica come nuova fonte di calore rinnovabile, la nostra fornitura di calore sarà più verde e questo avvicinerà Aarhus all’ambizione di essere neutrale dal punto di vista climatico. Nel lungo periodo si tratta di un progetto che ha un potenziale che va ben oltre i confini comunali e i comuni limitrofi, che attualmente forniamo con il teleriscaldamento».

Anche nella nostra Regione il teleriscaldamento geotermico rappresenta un punto di forza per la Toscana dal cuore caldo, con importanti vantaggi legati a risparmi economici, riduzione delle emissioni climalteranti e di quelle inquinanti: in 9 dei Comuni geotermici toscani sede d’impianto – ovvero Castelnuovo Val di Cecina (PI), Chiusdino (SI), Monterotondo Marittimo (GR), Monteverdi Marittimo (PI), Montieri (GR), Piancastagnaio (SI), Pomarance (PI), Radicondoli (SI) e Santa Fiora (GR) – sono ad oggi attive reti di teleriscaldamento alimentate in questi casi dai cascami del calore ad alta entalpia naturalmente presente nel sottosuolo, che contemporaneamente permette alle centrali geotermoelettriche toscane di soddisfare oltre il 30% del fabbisogno elettrico regionale.