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Il Nord prenota il nuovo incentivo

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Le previsioni. Da Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna arriva il 60% delle pratiche

Fonte: Il Sole24ore

Autore: C.D.O.

Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna: si gioca soprattutto in queste quattro regioni la scommessa di rilancio dell’edilizia con la detrazione extra-large del 50 per cento. Da qui, infatti, arriva storicamente il grosso delle pratiche per ottenere gli sconti fiscali sul recupero edilizio e il risparmio energetico. Anche gli ultimi dati delle Entrate e dell’Enea confermano la tendenza: nel 2010 queste quattro regioni hanno coperto circa il 60% del totale nazionale delle domande. Tutto il Sud, invece, supera di poco il 10 per cento. E se si guarda al valore delle somme spese dai contribuenti, il divario è ancora maggiore.
Ma quanti investimenti extra può innescare fino al 30 giugno 2013 il nuovo incentivo? La relazione tecnica al decreto Sviluppo ipotizza 3,5 miliardi, di cui 1,6 già quest’anno. La situazione attuale, comunque, rende molto difficile fare ipotesi precise. E questo per almeno due ragioni: da un lato, la crisi economico-finanziaria e il clima di incertezza stanno tenendo alla finestra una serie di proprietari d’immobili che pure avrebbero i mezzi e la voglia di investire; dall’altro, la rimodulazione della detrazione potrebbe allargare la platea degli interessati. Spiega Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, istituto di ricerche specializzato nell’edilizia: «Sicuramente l’agevolazione si riferisce ai microinterventi di riqualificazione, ma, potendo arrivare fino a 96mila euro, si estende proprio a quella fascia di domanda che in questo momento sta aspettando di vedere cosa succederà. Ecco perché il 50% può mobilitare risorse ulteriori e diverse rispetto al 36 per cento». Un giudizio positivo condiviso anche dal presidente dei costruttori dell’Ance, Paolo Buzzetti, che nei giorni scorsi ha definito le misure varate dal Governo come «il primo passo verso una politica che punti alla crescita», in attesa di altri provvedimenti per alleviare il carico fiscale sull’invenduto e sostenere il mercato immobiliare.
Secondo le rilevazioni del Cresme, nel 2011 la manutenzione straordinaria nell’edilizia residenziale ha mobilitato 45,7 miliardi di investimenti, contribuendo a tenere a galla un settore – quello delle costruzioni – duramente colpito da quattro anni di crisi. Partendo dai dati delle Entrate e dell’Enea, si può stimare che una decina di questi 45,7 miliardi abbiano beneficiato delle detrazioni del 36% e del 55 per cento. E se il nuovo incentivo funzionerà a dovere, l’obiettivo dei 50 miliardi non sarà impossibile, anche contando l’emersione dei lavori che fino a quest’anno sono stati effettuati in nero.
Il minor ricorso agli incentivi nelle regioni del Sud, in effetti, si spiega anche con la diffusione del sommerso. Lo dimostra, ad esempio, il fatto che in regioni come Molise o Basilicata il numero di pratiche per il risparmio energetico (55%) nel 2010 abbia superato quelle per le ristrutturazioni (36%). Come dire: dove lo sconto fiscale è abbastanza forte, non c’è lavoro senza fattura che tenga (o quasi). Anche se non bisogna enfatizzare troppo questi dati, dal momento che il 2010 è stato l’ultimo anno in cui si poteva recuperare il 55% in cinque anni (ora ne servono dieci) e la proroga dell’agevolazione è arrivata solo sul filo di lana, innescando un boom di pratiche tra novembre e dicembre di quell’anno. In questo senso, le 280mila domande del 2011 sono probabilmente un dato più "fisiologico" per la detrazione sull’efficienza.
Ora si tratta di vedere se anche la scadenza del bonus del 50% e la possibilità di usarlo senza burocrazia per il risparmio energetico avranno lo stesso "effetto leva". «Aver contingentato i tempi è sicuramente un aspetto positivo e importante – spiega Bellicini – perché potrebbe mobilitare risorse che altrimenti rimarrebbero ferme».