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Geotermia toscana e gas serra, le nuove evidenze scientifiche commentate dai sindaci

Bacci: «Sgombrato il campo da anni di disinformazione, dobbiamo far sentire a pieni polmoni la nostra voce». Ferrini: «Spetta adesso a tutti i livelli politici e istituzionali il compito di divulgare con semplicità ed efficacia questi risultati»

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Da sinistra a destra: Ilaria Bacci, sindaco di Pomarance; Luca Rossini responsabile Operations & Maintenance Geotermia di Enel Green Power; Alberto Ferrini, sindaco di Castelnuovo Val di Cecina.

Bacci: «Sgombrato il campo da anni di disinformazione, dobbiamo far sentire a pieni polmoni la nostra voce». Ferrini: «Spetta adesso a tutti i livelli politici e istituzionali il compito di divulgare con semplicità ed efficacia questi risultati»


Nel corso del workshop scientifico organizzato da Enel a Larderello il 13 dicembre sono stati illustrati i risultati principali del progetto Deep Carbon – cui hanno partecipato eccellenze accademiche toscane e internazionali, dal CNR all’Università di Pisa, dal Politecnico di Milano all’Università “La Sapienza” di Roma a RINA Consulting –, già esposti tramite due recenti studi pubblicati su Energies, prestigiosa rivista scientifica internazionale multidisciplinare dedicata all’energia.

Questi studi rappresentano una svolta scientifica per la geotermia, dimostrando che nelle aree geotermiche toscane le emissioni di gas serra (CO2 e CH4) non aumentano in relazione all’attività geotermica ma restano costanti ripartendosi tra emissioni naturali ed emissioni dagli impianti geotermici.

Il sindaco di Castelnuovo Val di Cecina, Alberto Ferrini, parla di «un importante risultato scientifico», sottolineandone l’importanza e la pressante esigenza di comunicarli a cittadinanza, decisori e stakeholder: questi studi «giungono a fare chiarezza rispetto alla falsa-scienza o pseudo-scienza divulgata da tutti coloro che, nel corso di decenni, si sono prodigati in una campagna di disinformazione che tanti danni ha fatto e continua a fare. Spetta adesso a tutti i livelli politici e istituzionali il compito di divulgare con semplicità ed efficacia questi risultati, affinché si possa ridare a questa energia italiana e toscana tutto il peso che merita, insieme ad una prospettiva di sviluppo industriale e occupazionale a trecentosessanta gradi».

Sull’importanza di questo nuovo quadro concettuale si è soffermata anche la sindaca di Pomarance, Ilaria Bacci: la coltivazione della geotermia toscana «non contribuisce all’incremento dell’impronta carbonica complessiva, essendo una tecnologia che svolge un’attività di produzione dell’energia (elettrica e termica) sostanzialmente compensativa delle naturali emissioni di CO2 (anidride carbonica) e metano già presenti nelle aree geotermiche della Toscana e che pertanto i gas ad effetto serra emessi nel ciclo produttivo non aumentano la quantità di gas che verrebbero naturalmente emessi in atmosfera anche ove la coltivazione geotermica non avvenisse in alcuna forma. Si può addirittura affermare che la presenza degli insediamenti industriali che coltivano la risorsa geotermica abbia un effetto tendenzialmente riduttivo, seppur in quantità minori, dei gas ad effetto serra immessi in atmosfera, grazie agli effetti di sostanziale diluizione che derivano dalle attività di reiniezione. Ciò unito alla presenza dei cosiddetti filtri AMIS (Abbattimento Mercurio Idrogeno Solforato, ndr) presenti sulle centrali ormai da tempo, porta a concludere che la presenza geotermica sia un fattore di tutela dell’ambiente e di contenimento dell’effetto serra, grazie alla produzione di una energia pulita che è semplicemente trasformativa di emissioni gassose comunque presenti».

Per valorizzare davvero l’importanza di questi nuovi studi scientifici è necessario adesso comunicarli in modo efficace e competente: «Sgombrato il campo da anni di disinformazione, spesso utilizzata ad arte da portatori di interesse non sempre generali, ma sovente di parte, circa la neutralità carbonica della geotermia tradizionale e la piena classificazione in termini scientifici come energia rinnovabile a tutti gli effetti. È arrivato il momento – conclude Bacci – di far valere le ragioni dei nostri cittadini e del territorio geotermico in tutte le sedi ove vengono assunte decisioni in materia di geotermia che, troppo spesso in passato e sino a tempi recentissimi, sono passate sulle nostre teste creando solo scompiglio e generando danni, industriali, sociali ed economici. In questa delicata fase dobbiamo far sentire a pieni polmoni la nostra voce, ispirata a razionalità e buon senso, in quelle sedi istituzionali dove possono ancora essere prese deliberazioni significative in materia di geotermia e di indotto, decisioni anche normative e regolatorie che siano tali da salvaguardare un patrimonio collettivo accumulato in oltre un secolo di storia e con il sacrificio ed il lavoro di coloro che ci hanno preceduto».