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Geotermia, Toscana: Dalla Procura di Grosseto perizia per le centrali geotermoelettriche di Bagnore 3 e Bagnore 4

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Il GIP ha richiesto approfondimenti sulle tecnologie geotermiche, sulla situazione emissiva e sulla sostenibilità dei sistemi geotermici riconducibili alle due centrali

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

La Procura di Grosseto con il GIP Marco Mezzaluna ha ordinato una perizia per valutare la conformità alla normativa di settore della situazione emissiva riconducibile alle due centrali geotermoelettriche di Bagnore 3 e Bagnore 4 – nel territorio del Comune di Santa Fiora –, indagando inoltre all’interno delle ipotesi di reato sulla sostenibilità dei sistemi geotermici riconducibili alle due centrali.

Secondo quanto riferito dal parlamentare europeo Dario Tamburrano «la perizia sarà pronta in 90 giorni, salvo proroghe. Se non ce ne saranno, verrà discussa in un’udienza già fissata per l’11 maggio».

Simili temi sono già stati precedentemente affrontati in sede civile e amministrativa – come negli anni abbiamo riportato anche sulle nostre pagine, come qui, qui, qui e qui –, finora confermando ogni volta la legittimità delle centrali geotermoelettriche ad operare.

In quest’ultima occasione Enel Green Power, che gestisce gli impianti, si conferma «disponibile a tutte le verifiche e i controlli del caso», precisando in una nota stampa alcuni punti.

In particolare: che «le tecnologie adottate a Bagnore sono ad oggi le Migliori Tecnologie Disponibili (MTD) per i campi geotermici italiani, caratterizzati da alta entalpia»; che «gli impianti AMIS (Abbattimento Mercurio e Idrogeno Solforato) sono stati installati su tutti i 34 impianti geotermici toscani»; che a questi «si associano anche le migliori tecnologie di riduzione del Drift (goccioline trascinate nei dintorni dell’impianto dalla torre di raffreddamento, da cui esce per oltre il 99% vapore acqueo)»; che negli impianti amiatini è attiva «una tecnica di abbattimento dell’ammoniaca, tale da ridurre fino al 90%, questo tipo di emissioni»; che le emissioni del tracciante principe della geotermia, l’idrogeno solforato, sono «da tempo monitorate costantemente attraverso le stazioni di qualità dell’aria (una rete di ben 18 stazioni in tutto il territorio geotermico toscano)»; che per altre sostanze «come particolato sottile, mercurio, arsenico, ammoniaca, boro e radon vengono fatte campagne di monitoraggio periodico sia da ARPAT che da Enel Green Power (sotto il controllo di ARPAT). Nella sostanza i livelli delle specie misurate in aria ambiente sono ordini di grandezza inferiori ai valori limite di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)»; che, infine, nell’area il «particolato sottile ha valori di concentrazioni in aria paragonabili allo standard di miglior qualità delle foreste casentinesi».