Home Geotermia News GEOENVI: valutazioni ambientali robuste e trasparenza contro le preoccupazioni sulla geotermia

GEOENVI: valutazioni ambientali robuste e trasparenza contro le preoccupazioni sulla geotermia

Un nuovo seminario organizzato dai partner italiani del progetto europeo per fare il punto delle attività e dibattere sulla lista preliminare delle raccomandazioni

685
0
CONDIVIDI

Un nuovo seminario organizzato dai partner italiani del progetto europeo per fare il punto delle attività e dibattere sulla lista preliminare delle raccomandazioni


Si è parlato di geotermia e ambiente, con un focus sugli aspetti normativi, nel webinar organizzato il 26 novembre dai partner italiani di GEOENVI – ovvero CNR, CoSviG, CSGI, Enel Green Power e Rete Geotermica – per fare il punto sulle attività e dibattere sulla lista preliminare delle raccomandazioni preparate nell’ambito del progetto europeo.

L’iniziativa, lo ricordiamo, nasce per rispondere alle preoccupazioni ambientali legate all’impiego della geotermia basandosi sui modi per valutare e minimizzare impatti e rischi, a partire da nuove e più rigorose metodologie per l’analisi dell’intero ciclo di vita (LCA) degli impianti geotermici.

Si tratta di un nuovo momento di approfondimento e condivisione con gli stakeholder italiani, arrivato a stretto giro di posta dopo un primo webinar GEOENVI svoltosi il 5 novembre.

Un appuntamento aperto a tutti che si è conquistato l’attenzione del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, come mostra l’ampio resoconto dedicato all’evento sulle pagine SNPA.

Lo stesso SNPA – che racchiude in sé ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e le varie ARPA (Agenzie Regionali Protezione dell’Ambiente) presenti sul territorio nazionale – tiene a sottolineare il dato di partenza.

Quello della geotermia è già oggi un comparto ben controllato in Europa come anche nel nostro Paese: «L’analisi delle normative europea e nazionale raccolti per i 6 paesi che partecipano al progetto (Belgio, Francia, Islanda, Italia, Turchia, Ungheria) e delle pratiche autorizzative per le licenze di esplorazione e concessione evidenzia quanto tutti i temi trattati siano già molto controllati grazie alle normative vigenti o le prescrizioni in ambito di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)».

Perché allora tante preoccupazioni ambientali?

«La parziale o errata percezione di alcuni di questi temi deriva anche – riporta il SNPA nel resoconto – da mancanza di informazioni chiare, trasparenti e facilmente disponibili, e determina una resistenza del pubblico allo sviluppo geotermico, creando così un ulteriore ostacolo al già tortuoso e lento iter autorizzativo».

Sono stati comunque individuati, in un primo turno di consultazioni con gli stakeholders, alcuni temi in ambito ambientale che potrebbero maggiormente beneficiare della armonizzazione delle norme e della condivisione delle migliori pratiche a livello europeo.

Gli argomenti ritenuti prioritari sulla base delle percezioni raccolte spaziano dalla sismicità alle emissioni aeriformi, dall’interferenza con gli acquiferi alla più generale necessità di condividere dati robusti e creare benefici per le comunità locali interessati dagli geotermici.

Tutti temi che potrebbero maggiormente beneficiare della armonizzazione delle norme e della condivisione delle migliori pratiche a livello europeo.

Adele Manzella, primo ricercatore del CNR, ha quindi presentato lo stato attuale delle attività di GEOENVI mirate a migliorare pratiche e normativa in ambito ambientale, dando quindi inizio a due tavole rotonde dedicate a dibattere sulla lista preliminare delle raccomandazioni preparate nell’ambito del progetto, che sono anche disponibili per un sondaggio pubblico – che resterà disponibile fino all’11 dicembre – al link

https://forms.gle/h7rCk5K8vxVQYJBY8.

Nel corso del webinar grande attenzione è stata data al contesto nazionale, con i suoi pro e contro.

Riccardo Corsi di UGI (Unione Geotermica Italiana) ha sottolineato il sostanziale immobilismo dello sviluppo geotermico in Italia, individuandone le cause «nella scarsa informazione e inefficace valutazione ed inquadramento delle risorse».

Anche gli impatti positivi degli impianti geotermici sul territorio necessitano di essere più conosciuti: un caso esemplare da questo punto di vista sono gli impianti di teleriscaldamento geotermico in Toscana, tema affrontato da Roberto Amidei di GES.

«I vantaggi dell’utilizzo dell’energia geotermica per la produzione di elettricità e per gli usi termici, oltre che per il condizionamento degli edifici, sono conosciuti ancora in maniera limitata», ha sottolineato nel merito Loredana Torsello di CoSviG, mentre al contrario l’accento mediatico posto sugli svantaggi legati all’utilizzo del calore del sottosuolo – nessuna fonte energetica, per quanto rinnovabile, è a impatto zero – insieme alla scarsità di informazioni qualificate nel merito ha portato a uno stallo: «Recentemente la produzione di energia geotermica, mediante l’impiego di risorse profonde, in alcune regioni europee si sta confrontando con una percezione negativa da parte delle popolazioni locali e sta riscuotendo una speciale attenzione da parte di alcuni decisori politici».

Per superare queste problematiche la chiave sta in valutazioni ambientali più armonizzate e robuste, in un’ottica LCA, da comunicare poi con massima trasparenza a stakeholder e cittadini.

Come conclude Torsello, l’obiettivo di GEOENVI «è contribuire allo sviluppo di un clima trasparente e affidabile per discutere delle preoccupazioni ambientali, favorendo così una solida diffusione dei progetti futuri. È essenziale instaurare forti interazioni con i gruppi strategici, compresi i responsabili politici, gli sviluppatori di progetti, gli investitori, il pubblico in generale e le comunità locali, al fine di rimuovere gli impatti ambientali».

La registrazione dell’intero webinar è integralmente disponibile qui https://www.GEOENVI.eu/events/italian-national-workshop-geothermal-energy-and-environment-focus-on-regulatory-aspects/, insieme alle slide di presentazione proposte da Adele Manzella (CNR) e Loredana Torsello (CoSviG).