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Fondi “verdi”. Pubblicate le norme con i requisiti: in arrivo 200 milioni per le fonti rinnovabili

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Finanziamenti a largo spet­tro per le fonti rinnovabili a favo­re di privati, condomini e impre­se, in attuazione al Protocollo di Kyoto. A stabilire le modalità di erogazione è il decreto ministero dell’Ambiente 25 novembre 2008; pubblicato però in Gazzet­ta solo il 21 aprile scorso e molto atteso dagli esperti del settore (attua la Finanziaria 2007 con più di due anni di ritardo).

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Silvio Rezzonico Giovanni Tucci

Sono stanziati 200 milioni di euro
annuali per un triennio (600 in tutto, quindi), incrementabili con
altre dotazioni, per finanzia­menti agevolati, il cui tasso è
an­cora da stabilire con decreto del ministero delle Finanze.

Il 90% dei fondi è dedicato a quattro
diverse misure aperte an­che ai privati, condomini com­presi.
La fetta più grossa della tor­ta è la «Misura usi filiali»,
che ve­de come possibili beneficiarie quattro tipi di opere.
Quelle di coibentazione degli edifici e di cogenerazione alimenta a
gas naturale, biomasse e biogas sono rivolte solo agli enti pubblici.

Viceversa, privati e imprese sono tra i
beneficiari per la realizzazio­ne di reti di teleriscaldamento e
l’allacciamento a impianti di co­generazione fino a 500 kW. Altra
misura è quella delle «rinnovabili», che coinvolge tutte le fonti
più diffuse (eolico, solare termico e fotovoltaico, caldaie a pelets
e cippato, mini-idroelettrico), privilegiando le opere di piccola
taglia. Gas naturali e biomasse sono oggetto della «microge­nerazione
diffusa». Di interesse è poi la «Misura motori elettri­ci»,
dedicata alle imprese che so­stituiscono motori industriali di
potenza superiore a 90 kw con apparecchi ad alta efficienza (15
milioni i fondi per il primo anno).

Il decreto fissa per le fonti
rin­novabili e la microgenerazione diffusa costi massimi
ammissi­bili a kW, secondo fasce pro­gressive. E finanziabile
è il 70% dei costi (90% per gli enti pub­blici). I mutui a tasso
ridotto so­no compatibili con le agevola­zioni comunitarie,
nazionali e regionali, comprese le detrazio­ni fiscali del 55% e
del 36%, fatta però eccezione per i certificati verdi e le tariffe
omnicomprensive e con impatto massimo del 40% della spesa per il
fotovol­taico con conto energia.

Gli allegati al decreto com­prendono
i requisiti tecnici del­le opere, i costi permessi e i mo­duli
di domanda, ma mancano ancora due importanti tasselli. Il primo è
una circolare del ministero dell’ Ambiente – da emanarsi entro due
mesi – che ripartirà i fondi tra le Regioni e darà istru­zioni
operative. Il secondo è un decreto del ministero dell’Eco­nomia
(già in bozza) che parame­trerà i tassi agevolati all’Euribor o
al tasso Bce. Nel frattempo le Regioni hanno un mese di tempo per
avocare le valutazioni tec­niche delle domande, eventualmente
dettando criteri aggiuntivi di valutazione delle opere.