Home Cosvig Energia solo se pulita e territorio tutelato Ecco il Piano di indirizzo...

Energia solo se pulita e territorio tutelato Ecco il Piano di indirizzo energetico regionale

393
0
CONDIVIDI
RINNOVABILI e territorio: un binomio inscindibile per favorire la produzione di energia da fonti alternative, insieme alla semplificazione burocratica.

Fonte: La Nazione, Cronaca di Grosseto

Autore: Cristina Rufini

Un punto fisso da cui è partito il
dirigente del settore ambiente della Regione Toscana, Edo Bernini,
nel presentare il «Piano di indirizzo energetico regionale»
approvato a luglio 2008 e illustrato giovedì nel corso del seminario
che si è svolto al Centro internazionale di trasferimento
tecnologico di Monterotondo, organizzato da Cosvig (Consorzio per lo
sviluppo geotermico).

«Stiamo per iniziare il monitoraggio
del Piano, dopo poco più di un anno di vita — ha spiegato Bernini
—. Anche se non nascondiamo che la mancanza di una pianificazione a
livello nazionale rende sicuramente il lavoro più arduo. La
mappatura esatta delle aree di interesse per lo sfruttamento delle
fonti alternative è di fondamentale importanza. Così come lo è la
esatta comunicazione di che cosa si intenda per rinnovabili.
Purtroppo la sindrome Nimbi (not in my backyard, non nel mio
giardino) tra i cittadini continua ad essere uno dei principali
ostacoli al decollo delle fonti alternative: chi non vuole la pale
eoliche, chi ostacola gli impianti a biomasse o i pannelli solari. E
i motivi spesso risiedono nella mancanza di conoscenza del rapporto
costi-benefici. Un divario che deve essere colmato, pena la perdita
di numerose possibilità».

Entrando nello specifico del Piano, il
dirigente ha annunciato che a breve dovrà essere redatto il
masterplan (un piano di azione) per attuare quanto disposto dal Pier.
«Per il mondo delle rinnovabili — ha proseguito Bernini — è di
fondamentale importanza pure la semplificazione degli adempimenti
burocratici. Il consiglio regionale ha appena modificato la legge 39,
semplificando in alcuni casi le richieste di autorizzazione per
l’installazione degli impianti. Ad esempio per un impianto
fotovoltaico che produce fino a 200 kw è stata abolita la richiesta
di autorizzazione, sarà sufficiente una semplice denuncia di inizio
attività (Dia). Oppure per l’installazione di pompe geotermiche
basterà la denuncia di inizio attività da inviare ai Comuni
togliendo così l’onere alla Regione e per gli impianti eolici fino
ad un megawatt la competenza è passata dalla Regione alle Province».

Nel corso del seminario è intervenuto
anche un tecnico del Cnr di Messina che ha analizzato le varie specie
di impianti per rinnovabili, illustrando il rapporto costi-benefici.
«Il futuro — ha concluso Vincenzo Antonucci — sarà sicuramente
rappresentato dai minimpianti eolici. L’eolico è la fonte in cui
il rapporto costi benefici è molto buono, ovviamente se applicato
nelle zone adatte. Mentre per il fotovoltaico, il problema
sostanziale resta l’elevato costo del silicio. Sono allo studio
altri materiali per produrre i film solari, ma quando termineranno i
contributi della Comunità Europea questo tipo di rinnovabile è
destinata a subire uno stop. Inoltre per far decollare la fonti
alternative è necessaria anche una sostanziale modifica alle rete
generale di distribuzione dell’energia».

Il direttore generale del Cosvig,
Sergio Chiacchella, si è invece soffermato sulla geotermia.

«In Toscana oggi quando si parla di
energia da fonti rinnovabili si parla di geoetermico — ha
sottolineato — considerando che rappresenta l’86% dell’energia
da rinnovabili prodotta nella regione, che copre il 25% del
fabbisogno regionale. Innegabilmente ha un impatto ambientale, ma le
tecnologie di ultima generazione tendono a ridurre questo aspetto
negativo».