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L’industria italiana sbarca in Cile Via i dazi raffica di accordi

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Santiago del CileUna centrale idroelettrica di 110 mw (Astaldi), la costruzione del più grande telescopio del mondo da oltre un miliardo di dollari (Finmeccanica), una presenza più massiccia di Enel. Corsia privilegiata nei settori strategici cileni per i grandi gruppi italiani.

Fonte: Il Giornale.it

Autore: Antonio Risolo

Energia e infrastrutture, quindi, ma anche difesa e progetti
astrofisici. Si conclude con ottimi risultati la missione in America
Latina del sistema italiano delle imprese organizzato dal ministero
dello Sviluppo economico, Confindustria, Abi, Ice, Sace e Simest.
«Il
Cile è il Paese più solido di tutta la regione – ha detto il vice
ministro Adolfo Urso -. Con i suoi accordi commerciali con 60 Paesi,
l’80% del mercato mondiale, è il partner ideale e può diventare una
piattaforma logistica, infrastrutturale, produttiva e commerciale delle
imprese italiane dall’America Latina verso l’Asia e l’Oceania.
Ragionevolmente nei prossimi tre anni possiamo raddoppiare
l’interscambio e raggiungere gli 8 miliardi di dollari».
Concetto
ribadito dal vicepresidente di Confindustria, Cesare Trevisani: «Qui
abbiamo il vantaggio competitivo – ha detto – grazie all’accordo con
l’Unione europea che permette ai prodotti italiani di essere importati
in Cile senza barriere doganali, un ponte verso mercati che altrimenti
sarebbero coperti da alti dazi e quindi di difficile approccio per le
nostre imprese, in particolare per le piccole e medie». Il Cile, tra
l’altro, è ricco di importanti materie prime (rame e cellulosa), che
garantiscono approvvigionamenti costanti per le imprese manifatturiere.

Anche il presidente dell’Enel, Piero Gnudi, guarda al Cile per lo
sviluppo delle energie rinnovabili e, soprattutto, della geotermia: «In
questo settore – ha detto – pensiamo di investire molto. Enel,
attraverso Endesa e Enel Green Power, è il primo operatore privato in
Cile. Vogliamo sviluppare qui anche l’eolico e i lavori inizieranno
presto».
Infine Astaldi e Simest lavorano al project financing
Chacayes Pacific Hydro per la realizzazione di una centrale
idroelettrica di 110 mw di potenza.