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Decreto sulle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche: la geotermia

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In attesa del parere da parte della Conferenza Stato-Regioni e del GSE riportiamo quanto previsto dal Decreto varato pochi giorni per gli incentivi alla geotermia. Nessun accenno ancora alle norme per le rinnovabili termiche

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Nello schema di decreto pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico sul proprio sito, nonostante alcune fonti giornalistiche riportassero un sostanziale incremento degli incentivi destinati a questo settore delle rinnovabili, non sembrano evidenziarsi grandi spostamenti da quanto già indicato in precedenti bozze.

Il cumulo degli incentivi destinati a tutte le tipologie degli impianti da fonte rinnovabile, con esclusione di quelli fotovoltaici, non potrà superare i 5,5 miliardi di euro annui; sarà il GSE ad individuare se il plafond è stato raggiunto, aggiornando e pubblicando periodicamente il costo indicativo cumulato degli incentivi erogati.

Continueranno ad accedere ai Certificati Verdi gli impianti che entreranno in esercizio entro il 2012 ma cambierà il prezzo di ritiro.

Maggiori cambiamenti di sistema sono previsti per gli impianti che entreranno in esercizio dal 2013.

Le centrali geotermoelettriche di potenza compresa sino a 20 MW potranno accedere ai meccanismi incentivanti previa iscrizione in un apposito registro del GSE, ma solo entro il contingente massimo di potenza pari a 35 MW/anno per gli anni 2013, 2014, 2015.

La prima procedura d’iscrizione al registro, riferita ai contingenti di potenza disponibili per il 2013, sarà pubblicata entro il 31 luglio 2012. Per i periodi successivi, le procedure saranno pubblicate entro il 31 gennaio di ogni anno in riferimento al secondo semestre del medesimo anno ed entro il 31 luglio in riferimento al primo semestre dell’anno successivo.

Per ottenere l’iscrizione è necessario presentare una documentazione specifica e il GSE stilerà –entro 60 giorni– un’apposita graduatoria, sulla base di determinati requisiti quali l’iscrizione a registri precedenti, reiniezione del fluido nel caso di impianti geotermici, minor potenza, anzianità del titolo autorizzativo. Chi non rientrerà in graduatoria, anche se già autorizzato, non otterrà gli incentivi e potrà rinnovare la richiesta d’iscrizione al registro successivo.

Gli impianti geotermici inclusi nella graduatoria dovranno entrare in esercizio entro i 24 mesi successivi decorrenti dalla data della comunicazione di esito positivo della procedura: in caso di ritardo gli incentivi saranno decurtati di uno 0,5% per ogni mese sino ad un massimo di 12 mesi.

Agli impianti che non risultino realizzati nel limite massimo di tempo indicato e che richiedano di accedere, in un periodo successivo, ai meccanismi di incentivazione sarà applicata una riduzione del 15% della tariffa incentivante di riferimento, vigente alla data di entrata in esercizio.

Quindi con la nuova iscrizione al registro neanche gli impianti di potenza inferiore alla soglia d’asta potranno accedere liberamente agli incentivi.

Per gli impianti di potenza superiore ai 20 MW è previsto il meccanismo delle aste a ribasso per ottenere gli incentivi.

Il bando relativo alla procedura d’asta dovrà essere pubblicato dal GSE trenta giorni prima dell’inizio del periodo per la presentazione delle domande di partecipazione, fissato in sessanta giorni. Per la prima procedura d’asta il bando sarà pubblicato –secondo quanto previsto dal Decreto- entro il 31 luglio 2012 ed entro il 31 luglio di ogni anno, per i periodi successivi.

Potranno iscriversi alle aste solo gli impianti autorizzati (è prevista la deroga per chi possiede già la VIA) e, trattandosi di aste al ribasso, vinceranno le aziende che chiederanno incentivi più bassi.

Il vincitore si aggiudicherà per tutta la durata d’incentivazione (pari alla vita media di 25 anni per gli impianti sopra i 20 MW di potenza) l’incentivo richiesto all’interno dell’asta, che sarà compreso tra un valore massimo base d’asta e un valore al di sotto del quale non saranno accettate offerte.

A chi perde l’asta non verrà riconosciuto nemmeno il valore minimo dell’incentivo.

Un capitolo specifico è riservato agli “impianti geotermici avanzati” per i quali, in virtù dei benefici ambientali e dell’uso di tecnologie non ancora pienamente commerciali, è definita una specifica tariffa incentivante.

Per quanto riguarda la geotermia, questo è il contenuto del decreto relativo al settore di produzione elettrica da fonti rinnovabili varato assieme al nuovo conto energia per il settore fotovoltaico; non sembra invece ancora esservi traccia del decreto sulle rinnovabili termiche, anch’esso previsto dal decreto legislativo n. 28/2011 (Decreto Rinnovabili).

Per questa ragione con una nota congiunta, il Consorzio Italiano per Geotermia HP (Heat Pump, pompe di Calore) e l’Associazione Nazionale Impianti Geotermia Heat Pump (ANIG HP), chiedono al Governo maggiore attenzione proprio verso le rinnovabili termiche.

Il decreto, varato nel marzo del 2011, ha introdotto obblighi importanti –si legge nella nota- per tutti i nuovi edifici per i quali verranno richiesti titoli edilizi dopo il 31 maggio 2012 che in gran parte saranno perseguiti e sono perseguibili con installazione di pompe di calore. Lo stesso decreto annunciava l’emissione di incentivi economici (tanto maggiori quanto più efficienti) per coloro che avessero implementato impianti a pompa di calore suddivisi in idrotermici, aerotermici e geotermici.

Tutto questodenunciano GEO HP e ANIG HPsembra essere stato finora dimenticato, come sono dimenticate le norme ed i provvedimenti autorizzativi previsti dal D.Lgs. 28/2011 che darebbero finalmente le regole del gioco a questo settore emergente”.

La geotermia a bassa entalpia -ricordano le due associazioni- “consente di ridurre l’impronta di CO2 del 50%, le emissioni locali del 100% e di migliorare l’ambiente di tutti noi. La geotermia è la tecnologia rinnovabile che detiene la più grande percentuale di manodopera sul costo totale d’installazione ed è la tecnologia che utilizza di gran lunga più di tutte le altre, apparecchiature Made in Italy”.

Non possiamo credere –concludono- che tecnici competenti e preparati a capo di importanti dicasteri tardino ancora ad equilibrare le politiche incentivanti per dare il giusto spazio alle rinnovabili termiche ed in particolare alle pompe di calore geotermiche, riconosciute ovunque come il sistema di climatizzazione a maggiore efficienza energetica e sostenibilità ambientale”.