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Ddl Sviluppo: per fortuna non si sono dimenticati delle rinnovabili…

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Nel Ddl Sviluppo approvato in via definitiva stamani al Senato, oltre alla cornice normativa per il ritorno al nucleare (vedi altro articolo) si prevedono anche misure per il potenziamento del settore energetico già esistente e per dare avvio ad interventi di efficienza energetica.

Fonte: Greenreport.it

Autore: Greenreport.it

Si annuncia, a tale proposito, la predisposizione da parte del
ministero dello Sviluppo di un piano straordinario per l’efficienza
energetica entro il 31 dicembre di quest’anno che sarà poi trasmesso
alla Commissione europea.
Per le energie rinnovabili si contempla entro un anno dall’entrata in
vigore del ddl un decreto predisposto sempre dal ministero dello
Sviluppo di concerto con l’Ambiente e le Infrastrutture, che dovrà
definire norme, criteri e procedure standardizzate per semplificare
l’autorizzazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti per le
energie rinnovabili, mentre entro sei mesi saranno definite le nuove
modalità di incentivazione a decorrere dal 2011.
E si autorizzano i comuni a destinare aree di loro proprietà alla
realizzazione di impianti fotovoltaici utilizzando la formula del conto
energia o di scambio sul posto dell’energia prodotta da dare ai
cittadini che intendono accedere a questa modalità di erogazione di
energia. Oltre alle energie rinnovabili, si prevedono disposizioni
anche per un nuovo assetto normativo in materia di ricerca e
coltivazione delle risorse geotermiche, che garantisca un regime
concorrenziale per le alte temperature e un procedimento autorizzativo
più snello per le basse e medie temperature, che dovrà essere adottato
entro 180 giorni dal Governo su proposta del ministero dello Sviluppo.
E sempre entro sei mesi, il ministero dello Sviluppo in concerto con
Ambiente e Infrastrutture e d’intesa con la conferenza unificata dovrà
emanare un decreto per definire le prescrizioni relative alla posa in
opera delle sonde geotermiche destinate al riscaldamento degli edifici,
per le quali basterà la sola dichiarazione di inizio attività.
Si prevede inoltre il ricorso ad un procedimento unico per le nuove
prospezioni e ricerche di idrocarburi, sia in terra che in mare, al
quale parteciperanno le amministrazioni statali e regionali interessate
e la concessine alla coltivazione di idrocarburi in terraferma
costituirà titolo per la costruzione degli impianti necessari e delle
infrastrutture necessarie all’esercizio.
Procedure semplificate e più veloci sono previste anche per i
rigassificatori: pure in questo caso si prospetta un procedimento unico
di autorizzazione, rilasciato dal ministero dello Sviluppo, d’intesa
con quello dell’Ambiente e con la regione interessata, che si dovrà
concludere entro 200 giorni dall’avvio della pratica, che sostituirà
qualsiasi altra autorizzazione necessaria.