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Da Anie il decalogo per il fotovoltaico residenziale: ecco perché conviene

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Fonte: ilsole24ore.com

Autore: E. Sg

Il fotovoltaico conviene ancora, anche dopo la fine degli incentivi del Conto energia, soprattutto a livello residenziale e anche grazie al bonus fiscale del 50%. Ovviamente ogni utente deve valutare la sua situazione particolare e considerare la possibilità concreta di investimento e i relativi tempi di rientro. Per incentivare proprio i piccoli consumatori a godere dei vantaggi che possono derivare dall’installazione dei pannelli fotovoltaici, arriva un decalogo elaborato da Anie Rinnovabili – l’associazione che all’interno di Anie Confindustria con oltre 1.200 aziende associate, circa 410.000 occupati e un fatturato aggregato di 56 miliardi di euro (di cui 29 miliardi di esportazioni) rappresenta le imprese costruttrici di componenti e impianti per la produzione di energia pulita. Di seguito ne riportiamo un’ampia sintesi.

1) L’immobile vale di più
Tra gli interventi di riqualificazione energetica, l’installazione di un impianto fotovoltaico è sicuramente una delle soluzioni più efficaci al fine di ottenere un notevole risparmio economico in bolletta». La riduzione consistente dei prelievi dalla rete permette inoltre un aumento dell’efficienza energetica, «con la diretta conseguenza della scalata alle lettere che identificano la classe energetica dell’immobile e quindi dell’aumento del suo valore commerciale.

2) È un investimento accessibile
Gli impianti fotovoltaici sono al giorno d’oggi molto più accessibili a livello economico rispetto a qualche anno fa: si nota infatti un abbassamento dei costi che arriva fino al 75%. Il costo di un impianto, secondo Anie, varia tra 2.000 euro/kW e 3.000 euro/kW per quanto riguarda l’ambito residenziale, a fronte dei 20.000 di una volta. E lo spazio necessario ad ospitare l’impianto è minimo: 15-20 mq di tetto per un impianto residenziale.

3) Detrazione fiscale del 50%
L’installazione di un impianto fotovoltaico residenziale per la produzione di energia elettrica rientra nelle opere di ristrutturazione edilizia residenziale che beneficiano di uno sgravio fiscale pari al 50% delle spese sostenute. Le somme sborsate per tale intervento sono quindi deducibili per la metà dalla quota Irpef, spalmando la cifra nell’arco di 10 anni.

4) Spese ammortizzate in 5 anni
In soli 5 anni si può rientrare delle spese sostenute. Facciamo un esempio concreto, quello dell’installazione di un impianto da 3 kW: comporta un investimento pari a circa 6mila euro, di cui la metà (3mila euro) detraibile nell’arco di 10 anni grazie allo sgravio Irpef. Quindi 1.500 euro sono recuperabili in questa forma nel giro di un lustro. Il risparmio in bolletta annuo garantito, poi, è di circa 300 euro. Tale risparmio aumenta all’aumentare dell’energia prodotta (per esempio al Sud Italia rispetto al Nord, perché sono di più le ore e i giorni di sole) e dell’aumento dell’autoconsumo.

5) Risparmio garantito
Pur essendo terminata l’epoca delle tariffe incentivanti, il fotovoltaico permette comunque una riduzione notevole dei costi in bolletta. Ciò avviene fondamentalmente perché si passa da una logica di puro consumo a quella di veri e propri produttori di energia. E il prezzo di vendita dell’energia prodotta è, di fatto, superiore rispetto al prezzo di acquisto

6) Consumi l’energia che produci
È possibile auto-consumare l’energia elettrica prodotta dal proprio impianto nel momento stesso in cui la si produce, senza quasi dover prelevare ulteriore energia dalla rete nazionale. Grazie ai sistemi di accumulo, tecnologie che permettono di immagazzinare l’energia prodotta in modo da poterla utilizzare nei momenti in cui l’impianto non produce energia, ovvero nelle ore notturne.

7) Manutenzione minima
Ad oggi non sono necessari controlli periodici obbligatori. Nel caso si voglia comunque procedere ad attività di verifica del buon funzionamento dell’impianto, sempre auspicabili, la spesa è stimata in circa 100 euro l’anno. È inoltre buona pratica una tantum verificare la corretta taratura del contatore. Per quanto riguarda, invece, i costi di sostituzione di quei componenti soggetti a usura, il più delicato è l’inverter la cui sostituzione, comunque, avviene in media ogni 10 anni con un costo di circa 250 euro per kW.

8) Rispetto per l’ambiente
L’installazione di un impianto che produce energia pulita e rinnovabile è una scelta che rispetta l’ambiente poiché contribuisce a ridurre lo sfruttamento di risorse naturali esauribili e inquinanti e al contenimento delle emissioni di CO2.

9) Diffusione di tecnologie innovative
La sempre crescente attenzione per la tutela dell’ambiente ha permesso in questi anni investimenti notevoli nel settore delle energie rinnovabili, sia da parte di governi, istituzioni e autorità, sia per opera di privati e aziende. Un processo continuo di ricerca e innovazione, opportunamente incentivato e stimolato da una domanda in crescita, ha portato a un deciso abbattimento dei costi delle tecnologie del fotovoltaico e a prodotti sempre più efficienti al servizio dell’utente.

10) Un primato positivo
Anie Rinnovabili ha recentemente certificato che il parco impianti italiani è il terzo al mondo per dimensioni, alle spalle solo di Germania e Cina, ma prima di colossi quali Usa e Giappone. Si stima infatti la presenza nel nostro Paese di circa 648.183 impianti installati con una potenza totale di 18.325 MW. Circa il 60% della potenza installata (circa il 15% sul totale installato nel mondo) è rappresentata da impianti fino a 20 kW