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Accordo Smith, è il giorno della firma

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L’incontro a Pisa: dal 25 luglio in 78 tornano in fabbrica, la rotazione riguarderà altri 25 dipendenti

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Andreas Quirici

E’ arrivato il momento di chiudere un’epoca e sperare che quello che arriverà possa comunque migliorare col tempo. I più pessimisti dicono che il futuro è nero, ma sta di fatto che stamani sindacati e azienda si troveranno faccia a faccia per firmare l’accordo per la Smith Bits in Provincia. Una firma che ratificherà 78 dei 193 dipendenti al lavoro dal 25 luglio con una produzione di scalpelli per perforazioni petrolifere super ridotta, oltre a circa 25 persone che entreranno nella rotazione promessa dalla dirigenza. Il resto in cassa integrazione straordinaria e chi lo vorrà potrà usufruire di una buonuscita da 50mila euro netti da prendere entro il 31 agosto, perché poi diventeranno 40mila (sempre lordi) entro il 15 settembre e 30mila entro il 30 dello stesso mese. Poi più niente. I rappresentanti dei lavoratori sono convinti di poter limare alcuni dettagli nell’incontro di stamani, ma il grosso dell’accordo sembra ormai fatto. Le speranze di un futuro migliore di quello che appare all’orizzonte arrivano da Roma, dove per la fine del mese di luglio il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha dichiarato che si dovrebbe svolgere la prima riunione del tavolo tra Eni, Enel, Schlumberger e il Governo per la nascita di un polo per le meccaniche, la logistica e i servizi dedicato al settore energetico. Il tutto all’interno della Smith Bits di Saline di Volterra e per dare lavoro a chi rimarrà fuori dai piani produttivi della multinazionale. Comunque vada, quello appena trascorso è stato un periodo particolare per i lavoratori e gli abitanti di Saline che ha rischiato di spaccare in due il fronte di opposizione all’azienda. Con l’assemblea di lunedì è stato dato il via libera ai sindacati a concludere l’accordo con l’amministratore delegato, Giuseppe Muzzi, non senza polemiche. Andrea Pagni, membro della Rsu, però, spiega che «i lavoratori, col loro voto favorevole 123 contro 30 contrari e una scheda nulla, hanno dimostrato senso di responsabilità e di apprezzamento per lo sforzo profuso da tutti noi, seppur con qualche cenno di rammarico e di pessimismo. Ottenere quel che tutti noi volevamo era impossibile, altrimenti non discutevamo di chiusura, ma la classica frase “si poteva fare di più” in questo caso non vale. Fare di più rispetto a questo era impossibile, la direzione avrebbe rotto le trattative con tutti i rischi sopra accennati». Lo stesso sindacalista afferma di non considerarlo «un accordo esaltante, ma il meglio che si poteva fare, se si tiene di conto che si partiva da una richiesta di chiusura. Abbiamo speso energie enormi in questi mesi, e se siamo arrivati a questo punto lo si deve alla tenacia dei lavoratori e dei nostri sindacati, che non ci hanno abbandonato un solo minuto, dedicandosi quasi esclusivamente a noi. D’ora in avanti un ruolo fondamentale l’hanno le istituzioni nel perseverare nel confronto con i soggetti di Enel, Eni e Schlumberger, al fine di ridare opportunità di impiego alle persone che rimangono fuori, come promesso in più occasioni dal presidente Rossi.